Udinese, un turno a porte chiuse. Ha collaborato contro il razzismo

Caso Maignan, applicata la sanzione più lieve. Tutto il mondo è paese: in Giappone insulti al portiere Suzuki

24 gennaio 2024
Udinese, un turno a porte chiuse. Ha collaborato contro il razzismo

Udinese, un turno a porte chiuse. Ha collaborato contro il razzismo

Una giornata senza i tifosi, il minimo della pena. La partita Udinese-Monza di sabato 3 febbraio alle ore 15 sarà disputata a porte chiuse: questa la decisione del Giudice Sportivo dopo il caso dei cori razzisti rivolti a portiere del Milan Mike Maignan e la successiva sospensione per alcuni minuti della partita contro i rossoneri. Il referto arbitrale e il rapporto dei collaboratori della procura federale sono stati determinanti nella valutazione della pena comminata al club friulano: nel comunicato ufficiale viene sottolineato come le manifestazioni discriminatorie ai danni del portiere rossonero abbiano portato a due annunci tramite l’altoparlante dello stadio e a una prima interruzione per un minuto, poi una sospensione per cinque.

Il Giudice sportivo ha poi rilevato come "non siano state riportate chiare manifestazioni di dissociazione da tali intollerabili comportamenti da parte dei restanti sostenitori (elemento che sarebbe stato rilevante in senso attenuante, e finanche esimente in presenza degli altri presupposti). A permettere che la società fosse condannata alla sanzione minima prevista "il comportamento attivo dell’Udinese e la disponibilità manifestata fin da subito a collaborare per l’individuazione dei responsabili".

Il club ha deciso di non commentare la sentenza, ma si riserva di valutare se presentare o meno ricorso attraverso i suoi legali, decisione che verrà presa insieme alla famiglia Pozzo: nel frattempo l’Udinese ha già comunicato di aver escluso a vita dal Bluenergy Stadium l’autore, già individuato, delle espressioni razziste nei confronti dell’estremo difensore del Milan. Il direttore generale, Franco Collavino, ha anche confermato "l’impegno contro il razzismo ritenendo fondamentale l’applicazione di misure forti per mandare un concreto messaggio contro le discriminazioni".

Se l’Italia viene tristamente citata per il caso Maignan, non se la passa meglio il Giappone dove il portiere della nazionale nipponica, Zion Suzuki, è stato vittima di insulti razzisti e accusato di aver commesso un errore decisivo nella sfida di Coppa d’Asia, persa 2-1 contro l’Iraq. Il calciatore è stato insultato con commenti razzisti e offensivi sui social in cui viene considerato responsabile di un gol incassato. Suzuki, padre ghanese-americano e madre giapponese, ha chiesto poi che venissero interrotti i commenti legati al colore della sua pelle accettando, invece, le critiche relative alla sua prestazione sportiva.

In difesa del portiere della Nazionale si è schierato il Ct Hajime Moriyasu che non solo ha sottolineato l’importanza di Zion per la selezione nipponica, confermando anche il pieno sostegno di tutta la squadra al compagno.

Ilaria Checchi

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