Venezia-Como 2-2, nella bufera del Penzo succede di tutto

Pohjanpalo dà e toglie a Nicolussi Caviglia, prima correggendo nel sacco un suo tiro e poi portando all'annullamento del gol del 3-2: nel mezzo l'autogol di Candela, la rete di Belotti e il gol olimpico di Oristanio

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
8 dicembre 2024
Hans Nicolussi Caviglia

Hans Nicolussi Caviglia

Venezia, 8 dicembre 2024 - Al Penzo succede di tutto, nel vero senso della parola: dal tacco galeotto di Pohjanpalo sulla conclusione di Nicolussi Caviglia, il vero autore del gol, alla rimonta del Como aperta da un clamoroso autogol di Candela e chiusa da un bel destro di Belotti. Il Venezia sembra ko ma risorge grazie al jolly pescato da Oristanio, che con la complicità del vento, il vero protagonista dell'intero match, firma il 2-2 direttamente da calcio d'angolo. Al campionario manca un episodio dubbio ed è quello che capita all'88', quando Nicolussi Caviglia con un bolide di destro firma il sorpasso: la precedente posizione irregolare di Pohjanpalo vanifica tutto e fissa lo score finale su un pareggio giusto ma che forse scontenta tutti.  

Le formazioni ufficiali

  Di Francesco sceglie un 3-4-2-1 aperto da Stankovic, protetto da Idzes, Svoboda e Altare, con Candela e Zampano come quinti e la coppia Doumbia-Nicolussi Caviglia in mezzo al campo: l'unica punta è Pohjanpalo, assistito da Oristanio e Busio. Fabregas replica con un 4-2-3-1 che tra i pali vede Reina, con Van Der Brempt, Goldaniga, Kempf e Sala in una difesa schermata da Da Cunha ed Engelhardt: davanti c'è Belotti, rifornito da Strefezza, Paz e Fadera.  

Primo tempo

  La prima occasione capita a Strefezza, che al 3' impegna Stankovic con una botta resa ancora più pericolosa dal vento: ne consegue un corner che non crea altre chance. Ancora Strefezza, un rebus difficile da risolvere per la difesa di casa, al 7' mette in mezzo per Belotti, che si allunga ma manca di poco il contatto con la sfera. A sorpresa, visto anche il clima di contestazione che si respira al Penzo, il Venezia passa in vantaggio al primo tentativo: è il 16' e Pohjanpalo con un tacco totalmente casuale corregge a rete la precedente conclusione di Nicolussi Caviglia (al quale viene assegnato il gol), spiazzando Reina. Al 24' Paz tira, trovando una deviazione di schiena di Svoboda che quasi beffa Stankovic, costretto ad allungarsi in corner per evitare la beffa. Nonostante il vantaggio, poco dopo la mezz'ora i lagurani incassano un contropiede che Fadera non riesce a chiudere nel migliore dei modi, ignorando tra l'altro il meglio piazzato Belotti. Il Como non segna, ma da questa chance guadagna un serie di corner, a sua volta senza frutti. Al 32' Sala si addormenta e lancia involontariamente Oristanio, che a sua volta sbaglia lo stop, gettando alle ortiche lo scatto di Busio in profondità: sul ribaltamento di fronte Idzes è superlativo nell'anticipo su Belotti. L'arbitro Doveri, protagonista più volte in occasione di un finale nervoso che vede Nicolussi Caviglia finire sull'elenco dei cattivi, assegna 1' di recupero: a parte un'accelerazione a sinistra di Oristanio, che si beve Idzes prima di vedere il suo cross basso respinto, succede poco o nulla prima del triplice fischio nella bufera del Penzo.

Secondo tempo

  Le squadre rientrano in campo con gli stessi protagonisti, compreso un vento sempre più minaccioso e un fattore. Forse c'entra anche una raffica in quanto succede al 50': un cross all'apparenza innocuo di Van Der Brempt manda nel panico Candela, che con il destro, in totale solitudine, insacca alle spalle di uno sgomento Stankovic. Al Penzo è 1-1 e finora a referto ci sono reti tutt'altro che di pregevole fattura. Al 52' succede di tutto: il Venezia si sbilancia su un corner a proprio favore anche a causa di un errore di Zampano che lancia Fadera in campo aperto. Busio inizialmente spazza via ma la palla torna buona per Strefezza, che apre troppo il diagonale e spreca incredibilmente il colpo del vantaggio per il Como. La replica dei lagunari è affidata a una botta di Pohjanpalo verso il primo palo, sulla quale Reina è attento. Al 56' ancora Van Der Brempt semina il panico a destra, ma stavolta il gol gli ospiti devono farselo da soli: ci pensa Belotti, che riceve il passaggio arretrato e incrocia alla perfezione con il destro. I lariani provano a chiudere la contesa al 58', quando il Gallo si traveste da assist-man e lavora di sponda per Paz, che calcia decisamente male. Al 63' Fadera prova a sorprendere Stankovic con una conclusione dal limite, ma la missione non riesce. Di Francesco apre la girandola delle sostituzioni per scuotere i suoi, spariti dal campo dopo il sanguinoso uno-due: scendono Altare, Candela e Doumbia e salgono Sverko, Ellertsson e Andersen. La prima mossa di Fabregas è invece obbligata perché Fadera si ferma: a entrare è Mazzitelli. Poco dopo, al 72', il Venezia pesca il jolly clamoroso con il gol olimpico di Oristanio, che poco prima era stato chiuso in corner da un grande ripiegamento di Van Der Brempf: la straordinaria traiettoria mancina, resa letale dal vento, fa durare pochi secondi i rimpianti del numero 11 gialloneroverde. Fabregas deve chiamare un altro cambio obbligato: esce l'acciaccato (e ammonito) Sala ed entra Iovine, mentre Cutrone rimpiazza Belotti. Poco prima una punizione tagliata di Nicolussi Caviglia per poco non veniva corretta nel sacco da Pohhjanpalo, in leggero ritardo. Di Francesco richiama in panchina Busio e Oristanio e inserisce Crnigoj e Yeboah: la risposta di Fabregas è affidata a Gabrielloni e Verdi per Strefezza e Da Cunha. Finite le sostituzioni, i protagonisti in campo sono chiamati a giocarsi quanto manca e all'88' Nicolussi Caviglia lo fa nel migliore dei modi con un destro potentissimo dopo aver raccolto un rinvio corto di Kempf: serve l'intervento del Var per rilevare la precedente posizione di fuorigioco di Pohjanpalo. Doveri assegna 4' di recupero che il Venezia prova a sfruttare con un batti a ribatti in area, con Crnigoj murato due volte da Goldaniga. Al 94' Nicolussi Caviglia prova a riscattarsi con una punizione, ma stavolta il destro finisce in curva. E, con esso, finiscono le speranze del Venezia e del Como di prendersi l'intera posta in palio.  

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