Ciclismo, prima vittoria da professionista per Baroncini

Il corridore dell'UAE Team Emirates si impone alla Super 8 Classic 2024: bene anche Trentin, sesto. Intanto Thomas attacca l'Olanda: "Agli Europei tattiche incomprensibili"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
21 settembre 2024
Filippo Baroncini (Ansa)

Filippo Baroncini (Ansa)

Roma, 21 settembre 2024 - Dopo tanta attesa è arrivata: Filippo Baroncini si è regalato la prima vittoria da professionista e lo ha fatto in occasione della Super 8 Classic 2024.

I dettagli

Il corridore dell'UAE Team Emirates vince e lo fa quasi in stile del suo ben più famoso compagno di squadra Tadej Pogacar: con un'azione in solitaria di 14 km, dopo aver liquidato la compagnia delle altre 14 unità che componevano il drappello dei battistrada. Anche grazie all'assistenza di Rui Oliveira, l'ex campione iridato Under-23 proprio a Lovanio, a pochi chilometri dalla zona battuta oggi, e si regala una soddisfazione a lungo cercata nel mondo del ciclismo dei grandi, nel quale milita dal 2022 (con un inizio nell'allora Trek-Segafredo). Restando a casa Italia, buoni anche i responsi forniti da Matteo Trentin, sesto al traguardo della corsa fiamminga, che precede di pochi giorni l'appuntamento della prova in linea dei Mondiali di Zurigo.

Thomas attacca l'Olanda

All'orizzonte c'è appunto la rassegna iridata, che domani proporrà le cronometro (prima quella femminile e poi quella maschile), ma c'è chi ancora ripensa a quanto accaduto agli Europei in Limburgo, nonostante non fosse presente in gruppo: è il caso di Geraint Thomas, che nel suo podcast Watts Occurring critica pesantemente le strategie dell'Olanda. "Le loro tattiche sono state totalmente assurde. Capisco che in squadra ci fosse Mathieu Van Der Poel, ma il commissario tecnico deve sapersi imporre in gare del genere. Invece non è successo e la cosa mi ha lasciato senza parole". Il gallese va giù pesante, tirando anche in ballo illazioni poco simpatiche sulle 'attività' svolte intanto nell'ammiraglia orange. "Ho visto solo gli ultimi 3 km di corsa, ma ho sentito dire che prima Van Der Poel avesse creato il caos provando ad attaccare. Avevano Danny Van Poppel, che è uno forte, in fuga, e potevano vincere anche con Olav Kooij, bravissimo nelle volate. Non a caso, quest'ultimo poi è arrivato secondo alle spalle di Tim Merlier per una questione di millimetri: il tutto senza avere un treno a sua disposizione, e la cosa mi ha lasciato senza parole". Dunque, neanche tanto tra le righe, Thomas lascia intendere che in casa Olanda tutto ruoti intorno all'astro Van Der Poel anche quando magari quest'ultimo non è al top (come da chiara ammissione del diretto interessato) e, soprattutto, anche a costo di sacrificare altri elementi magari anche più in forma e adatti alla corsa. Una critica pesante che, chissà, magari a quelle latitudini potrà tornare utile in vista del Mondiale, nel quale però ovviamente il faro sarà il campione in carica Van Der Poel, che per l'appuntamento di Zurigo si è anche tirato a lucido fisicamente.

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