Ciclismo, Girmay: "Sogno Milano-Sanremo e Tour. I Mondiali? Percorso troppo duro"

L'eritreo sul suo 2025 e in particolare sull'appuntamento iridato in Ruanda: "Conosco bene quel percorso, ma se riuscissi a essere davanti nell'ultimo giro sarei uno scalatore"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
20 gennaio 2025
Biniam Girmay (Ansa)

Biniam Girmay (Ansa)

Roma, 20 gennaio 2025 - Tra ambizioni e senso della realtà, l'imminente stagione stimola l'appetito di Biniam Girmay, che si è raccontato al media day dell'Intermanché-Wanty tenutosi in Spagna, dove oggi sono gran parte dei corridori che non saranno al via del Tour Down Under 2025, la corsa che domani aprirà ufficialmente l'anno.  

Le dichiarazioni di Girmay

  Si parte dagli obiettivi stagionali, i primi conclamati: Tirreno-Adriatico e soprattutto Milano-Sanremo. "Ci tengo, anche se odio il Poggio". Tra il serio e il faceto, l'eritreo snocciola le altre corse della prima metà del suo 2025: Challenge Mallorca, Volta ao Algarve, Omloop Het Nieuwsblad e Kuurne-Bruxelles-Kuurne. Poi sarà la volta dell'E3 Saxo Classic e soprattutto della Gand-Wevelgem, la corsa che nel 2022 lo proiettò nel ciclismo di altissimo livello, prima di cimentarsi nel Giro delle Fiandre e poi nel Tour de France. "Il primo obiettivo per me e di squadra sarà vincere una tappa. Se questo funzionerà, allora si proverà a puntare di nuovo alla maglia verde". E poi? Inutile dire che la suggestione dei Mondiali in Ruanda per colui che è stato il primo corridore africano a conquistare una Classica di categoria World Tour (appunto la Gend-Wevelgem 2022) è bella forte: tra il dire e il fare però c'è il realismo di Girmay, che da quel momento in poi è stato bersagliato dalla sfortuna ('memorabile' il tappo nell'occhio dopo la vittoria della tappa di Jesi nel Giro d'Italia 2022) e dalle cadute, con il ritiro obbligato alla tappa 4 dello scorso Giro d'Italia che però avrebbe fatto da preludio alla riscossa suonata al Tour de France. "Ci saranno 5500 metri di dislivello: penso che questo già dica tutto. Quando ho visto il percorso, la mia prima reazione è stata immaginarmi nel gruppetto dei velocisti. Bisogna essere realisti: penso che non potrei fare nulla di buono". Meglio dunque, appunto, concentrarsi su corse sì complicate ma più alla portata. "I miei grandi obiettivi saranno la Milano-Sanremo, le corse fiamminghe e il Tour de France. Conosco il circuito di Kigali ma conosco anche me e il mio potenziale. Non saprei cosa aspettarmi da me in una gara del genere. Se fossi davanti all'ultimo giro allora a quel punto potrei vincere anche la tappa regina del Tour de France e direi che questo non è proprio qualcosa che ci si possa aspettare da me". Resta però l'emozione di un evento atteso da un intero continente che porterà Girmay a essere comunque al via, nonostante le giuste riflessioni fatte sulle proprie capacità in bici. "Per noi africani sarà un grande onore. Tutti aspettiamo con trepidazione questo Mondiale e per me sarà bellissimo mostrare sul nostro suolo i colori della mia nazione".

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