Napoli, via al dopo Kvaratskhelia: Garnacho in pole, ma spunta l'ipotesi Zaccagni
Gli azzurri hanno ben assorbito l'addio del georgiano e per Conte un rincalzo serve solo se di qualità: l'argentino piace ma costa troppo, mentre il laterale della Lazio guadagna posizioni

Alejandro Garnacho (Ansa)
Napoli, 20 gennaio 2025 - Il +16 in classifica rispetto a un anno fa, il miglior dato di crescita di una squadra dell'attuale Serie A, basta da solo a fotografare l'exploit del Napoli, che in questo turno di campionato ha portato a termine la propria missione: allontanare, forse definitivamente, l'Atalanta, una mina vagante sempre pericolosa. Discorso diverso per l'Inter, che resta in scia a -3 punti di distanza, che potrebbero essere annullati da quanto dirà il recupero del match con la Fiorentina. L'impressione sempre più forte, al di là della graduatoria e dei numeri, è che per lo scudetto si vada a profilare un duello tesissimo fino all'ultima giornata che gli azzurri affronteranno con l'abbrivio del vantaggio (virtuale) e del vento in poppa che neanche la cessione di Khvicha Kvaratskhelia, il simbolo del tricolore di due stagioni fa insieme a Victor Osimhen, che invece aveva salutato in estate. ha scalfito. Contraccolpi psicologici nell'immediato non ce ne sono stati, così come non c'è stata la virtuale 'sommossa popolare' di una piazza negli anni maturata di pari passo con la squadra e le sue ambizioni. Certo, i risultati ottenuti sul campo, in primis la sesta vittoria di fila, aiutano non poco a spegnere sul nascere qualsiasi focolaio di malcontento tra i tifosi o forse addirittura da parte di chi come Antonio Conte non ha mai nascosto le sue esigenze, a volte quasi delle vere e proprie pretese. Una su tutte: non depauperare, numericamente e qualitivamente la rosa. Difficile, specialmente quando a metà stagione parte il pezzo da novanta.
Un feeling mai nato
A giorni di distanza da un addio forse ancora totalmente da metabolizzare, il Napoli riflette sul da farsi e, come ormai da consuetudine da giugno a questa parte, lo fa basandosi sulle indicazioni del proprio allenatore. Il DNA del club partenopeo, considerando anche che intanto la corsia mancina sembra ben coperta da David Neres, avrebbe condotto a una scelta con uno sguardo sul futuro, provando ad accaparrarsi un profilo di prospettiva come a suo tempo era stato proprio il georgiano. Oggi però la musica è cambiata proprio grazie a Conte, il deus ex machina di tutte le scelte, soprattutto quelle di mercato, per un potere insito nel suo nome e nel suo curriculum ma accresciuto strada facendo insieme al rendimento del suo Napoli. Conte non ha mai posto un veto alla cessione di Kvaratskhelia, spesso sostituito e non solo nell'ultimo periodo, quello nel quale l'imminente rottura era chiara. Troppo egoriferito il georgiano e invece troppo amante del gruppo il tecnico salentino per consentire a questo connubio di durare tanto e bene, al punto che quest'ultimo ha lasciato intendere senza mezzi termini che il divorzio si sarebbe potuto consumare già in estate, se non ci fossero state le precedenti cessioni di lusso. Insomma, in questa prima metà di stagione, la sua ultima in azzurro, Kvaratskhelia era diventato più una questione di principio che un vero perno del nuovo progetto e tutto ciò si è tradotto in una cessione, quella al Paris Saint-Germain, che ha fatto felici tutte le parti in causa. E forse Kvaratskhelia era diventato anche un 'problema' da gestire in campo e soprattutto nello spogliatoio, nonostante le parole al miele intercettate a margine della festa della squadra al ritorno trionfale da Bergamo. A parlare è il campo, come sempre il giudice supremo del calcio: senza il georgiano il Napoli ha vinto e giocato bene, ma la stagione è ancora lunga e gli imprevisti potrebbero stare dietro l'angolo. Da qui l'esigenza di non mutilare la rosa nella sua lunghezza, dopo averne probabilmente già intaccato la qualità.
Garnacho e il piano B Zaccagni
Qui si gioca la partita di mercato del club partenopeo, che se sul campo di partite ne sta vincendo tante, fuori deve affrontare le incognite che dipendono da diversi fattori e che lo stesso direttore sportivo Giovanni Manna, a margine della gara del Gewiss Stadium, aveva individuato: su tutti la ritrosia delle squadre a vendere i pezzi pregiati a metà stagione e, in caso di spiraglio, la richiesta altissima a livello di prezzi ora che tutti sanno della disponibilità economica di un club che ha appena ceduto un giocatore a 75 milioni. Ogni riferimento va al Manchester United, che per Alejandro Garnacho continua a non voler scendere sotto il muro dei 70 milioni, con il Napoli che ne mette sul piatto 50. La forbice è ampia ma non impossibile da colmare, specialmente se ci si ricorda delle parole di Conte: prendere tanto per prendere no, né tantomeno andare su profili di prospettiva. In teoria, il classe 2004 Garnacho potrebbe rientrare nel secondo novero, ma la pratica parla di un giocatore già affermato a livelli altissimi che andrebbe dunque a rimpolpare la rosa numericamente e qualitativamente, proprio come chiede Conte. Un piano B esiste e avrebbe il vantaggio di conoscere già la Serie A, oltre a costare meno ed avere più esperienza anche per reggere la pressione di squadre altisonanti e piazze roventi: al Napoli piace Mattia Zaccagni, che la Lazio potrebbe cedere per 40 milioni. Dunque, meno di quanto il club partenopeo pensava di spendere per Garnacho prima della doccia gelata arrivata da Manchester. L'impressione però è che l'argentino sia ancora la priorità di tutti, forse più del club partenopeo che di Conte, e che quindi la pista sarà battuta nelle prossime settimane con l'obiettivo di trovare un punto di incontro e regalarsi il dopo Kvara più ambito. A tal riguardo, più facile che il Napoli alzi la propria offerta a 60 milioni che lo United la abbassi a 50. Chissà che alla fine il prezzo giusto non siano i 40 milioni chiesti dalla Lazio per Zaccagni, il piano B che comincia a intrigare, insieme all'altra opzione che parla di una casella, quella occupata da Kvaratskhelia fino a qualche giorno fa, da lasciare vuota fino all'estate.
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