Giro d'Italia 2025, Landa al via: "Ma sogno anche i Mondiali in Ruanda"

Ai microfoni di Marca lo spagnolo si apre su una stagione da vivere da protagonista nonostante la vicina scadenza con la Soudal Quick-Step: "Spero di chiarire presto questa posizione"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
15 gennaio 2025
Mikel Landa (Ansa)

Mikel Landa (Ansa)

Roma, 15 gennaio 2025 - Al forfait forzato di Remco Evenepoel, alle prese con una riabilitazione più complicata del previsto dopo l'incidente in allenamento di inizio dicembre, fa da contraltare l'ascesa di Mikel Landa, pronto a vivere il Giro d'Italia 2025 da capitano della Soudal Quick-Step.  

Le dichiarazioni di Landa

  Ai microfoni di Marca, lo spagnolo ha parlato delle aspirazioni per una stagione molto importante dopo anni complicati e la rinascita segnata da un 2024 vissuto con il ruolo da comprimario. Giro d'Italia, sì, ma anche molto di più nel menù del classe '89, che prima di Durazzo sarà al via di Strade Bianche, Tirreno-Adriatico e Giro di Catalogna prima di un periodo di preparazione con vista anche su quei Mondiali in Ruanda che, per la conformazione del percorso, fanno gola anche agli scalatori puri. "Sarà un percorso molto duro e mi piacerebbe esserci. Non so se avrò modo di essere competitivo, ma lo spero. E' difficile dire in che condizioni arriverò a un appuntamento di fine stagione, ma so che farò di tutto per essere al top".

Ottime notizie per gli amanti del 'Landismo', quella filosofia anche di vita che vede gli sforzi non sempre premiati a dovere anche per qualche presunta lacuna caratteriale: un aspetto che magari il diretto interessato, alla corte di una squadra come la Soudal Quick-Step, nonostante la scadenza del contratto non lontantissima, sta provando a limare. "Presto dovrò sedermi a parlare con la squadra, anche per il ciclomercato corre veloce. Mi sento davvero e penso che questa possa essere la sede migliore per far proseguire la mia carriera anche oltre il 2026. Sento però di voler chiarire presto la questione per stare meglio a livello psicologico e per capire quali opzioni ho a disposizione. In questo momento però sono tranquillo - continua Landa - e sono sicuro che troveremo un accordo. Chiaramente facciamo grandi sforzi in questo sport e quindi non mentirò dicendo che l'aspetto economico non mi interessa". Un aspetto che tra l'altro sta diventando sempre più centrale in un ciclismo nel quale stanno aumentando le voci di investitori in particolare dall'Arabia Saudita. "Non ne so molto, ma se portano benefici allora benvengano. Allo stesso tempo, questo sport ha dei capisaldi classici che si basano ad esempio sulle rivalità e che è giusto proteggere. Un altro aspetto da tutelare è l'ingresso gratuito al pubblico, visto che le persone fanno già tanti sacrifici per seguirci. Inoltre, bisognerebbe lavorare sulle disuguaglianze, che sono già tante nel World Tour. Ci sono squadre come l'UAE Team Emirates che hanno un budget enorme e che rendono la vita complicata a formazione più piccole come la Soudal Quick-Step e non è giusto per manager che hanno passato tutta la loro vita al servizio di questo sport". Infine un pensiero sul post ritiro. "Ci sto pensando e so che dovrò trovare un modo per colmare le ore che trascorro in bici. Non penso di diventare un direttore sportivo: in questo mondo non mi vedo in nessun altro ruolo a parte il corridore".

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