Ciclismo, si allungano i tempi di recupero di Evenepoel

Per il belga, nei controlli dopo l'incidente di dicembre, emerge un problema al nervo della spalla: "E' una brutta botta che mette a rischio le Ardenne. Ma per fortuna il Tour de France è ancora lontano"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
14 gennaio 2025
Remco Evenepoel (Ansa)

Remco Evenepoel (Ansa)

Roma, 14 gennaio 2025 - Un 'semplice' sportello di un furgone che si apre nel momento meno opportuno può compromettere un'intera stagione, se non peggio: lo sa bene Remco Evenepoel, che da inizio dicembre sta facendo i conti con un incidente grave che rischia di presentare il suo conto fino a primavera inoltrata, dunque molto oltre quanto inizialmente preventivato.

Le dichiarazioni di Evenepoel

Sembrano lontanissimi i tempi in cui, con tanto ottimismo, per il belga si ipotizzava un ritorno per una tra Tirreno-Adriatico e Parigi-Nizza: oggi, come dichiarato dal diretto interessato ai microfoni di Sporza, a rischio ci sono addirittura anche le Classiche delle Ardenne. "Gli esami di qualche giorno fa hanno dato notizie positive, ma è emerso anche un guaio supplementare. C'è un problema a un nervo e la mia spalla è abbastanza inattiva: dovrò lavorare per stimolare i muscoli e farli tornare a 'vivere' e quindi ci vorrà più tempo del previsto per recuperare rispetto a quanto avevamo inizialmente ipotizzato". Una bella mazzata per Evenepoel, fisica e psicologica. "Questo problema al nervo è stata una bella botta. Sto seguendo il programma iniziale che prevedeva il ritorno agli allenamenti dopo 5 settimane di inattività, ma tutto sta avvenendo a un ritmo più blando del previsto ed è un aspetto che dovremo tenere in considerazione". Dunque, qui entrano in ballo il menù del 2025 e i suoi possibili stravolgimenti. "In questo momento il punto di partenza è la Freccia del Brabante, ma se dovesse servire lo possiamo spostare anche più avanti. Per fortuna il Tour de France è ancora molto lontano. In generale - conclude il belga - c'è tempo per fare tutte le valutazioni del caso: compreso in quali condizioni mi troverò per le Classiche delle Ardenne". Intanto il classe 2000 avrà tempo per lavorare anche sul proprio carattere, spesso spigoloso e scontroso in gruppo, magari seguendo il consiglio di Tom Boonen. "Deve imparare a farsi scivolare addosso certe cose". Chissà che lo stop del proprio capitano non spalanchi la strada a chi come Ilan Van Wilder sogna qualcosa di più. "Non mi piace parlare di gerarchie all'interno della squadra perché tutti noi possiamo essere leader: è questa l'indole del 'WolfPack' e tale deve rimanere. Proverò a giocarmi le mie chance alla Parigi-Nizza, al Giro dei Paesi Baschi, alla Freccia Vallone e alla Liegi-Bastogne-Liegi: alla Soudal Quick-Step sono felice, ma per qualsiasi discorso se ne parlerà a fine anno".

Le condizioni di Van Der Poel

Da un 'acciaccato' a un altro: neanche Mathieu Van Der Poel se la passa benissimo a causa di un colpo al costato accusato durante una gara di ciclocross, ma stavolta il semaforo verde per il ritorno sembra molto più vicino. Parola di Christoph Roodhooft, il direttore dell'Alpecin-Deceuninck intervenuto ai microfoni di WielerFlits. "Va tutto bene e per quello che Mathieu deve fare ora, cioè allenarsi su strada, non ci sono problemi. Al momento la sua priorità è la preparazione su asfalto, ma dovrebbe tornare nel fango a Maasmechelen e Hoogerheide prima dei Mondiali di Lièvin"

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