Giro d'Italia 2025, Simon Yates ci sarà: "Sarà il mio obiettivo più grande"

Il britannico sogna il riscatto dopo il crollo del 2018 sul Colle delle Finestre: "Di questa corsa ho ricordi belli e brutti, ma non vedo l'ora di tornarci"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
14 gennaio 2025
Simon Yates (Ansa)

Simon Yates (Ansa)

Roma, 14 gennaio 2025 - Per un Jonas Vingegaard che annuncia il proprio no, la Visma-Lease a Bike presenta i pezzi grossi che saranno effettivamente al Giro d'Italia 2025 con le loro rispettive ambizioni.

Le dichiarazioni di Yates e Uijtdebroeks

Si parte dal volto nuovo Simon Yates, uno che ha un conto aperto con la Corsa Rosa ma che nella nuova squadra non disdegnerà il ruolo di gregario quando servirà. "Sarò al Tour de France per aiutare Jonas a vincere: è stimolante sapere di stare in una formazione costruita interamente al suo servizio. Mi aspetto un'altra battaglia serrata con Tadej Pogacar, che peraltro è il capitano del mio gemello Adam. Praticamente io e lui avremo lo stesso ruolo, ma in squadre diverse". Prima però ci sarà il Giro d'Italia, corsa che Yates ha accarezzato nel 2018 prima del crollo sul Colle delle Finestre, che curiosamente figura anche nel programma di quest'anno. "Sarà il mio obiettivo più grande. E' una corsa di cui conservo molti ricordi, belli e brutti, e mi sento molto ispirato per essere di nuovo al via". Infine una menzione sul resto del menù di questa stagione a un passo dal cominciare. "Sarò alla Tirreno-Adriatico e poi alla Volta Catalunya". Da un ritorno a una prima volta: dopo aver dovuto rinunciare l'anno scorso a causa di quella caduta alla Dwars door Vlaanderen che a quanto pare presenta ancora il suo conto con diversi acciacchi fisici, Wout Van Aert nel 2025 debutterà al Giro d'Italia, diventando insieme a Olav Kooij l'uomo deputato alla caccia alle tappe. Niente da fare invece per Cian Uijtdebroeks, che non sarà neanche al Tour de France e per una motivazione ben precisa. "Se voglio vincere un Grande Giro devo prima imparare a vincere. Quindi, partirò con Tour of Oman, Tirreno-Adriatico, Giro di Romandia e Giro di Svizzera. Al resto non sto pensando, perché preferisco concentrarmi sulle gare. Il resto sono passi troppo a lungo termine da fare. Stiamo scegliendo un programma ricco di gare anche per farmi imparare a finalizzare". Non solo il dazio pagato con l'impatto nel professionismo: il belga è stato frenato anche da problemi fisici. "Avevo un fastidio a un nervo della schiena che irradiava alle gambe. Ho fatto riabilitazione e ora sento che va molto meglio".

Le dichiarazioni di Jorgenson

La maturazione di Matteo Jorgenson è a un livello più avanzato, come si evince anche dalle sue ambizioni. "Voglio lottare per una corsa a tappe di una settimana, come la Parigi-Nizza o il Giro del Delfinato, che un anno fa ho sfiorato, ma anche provarci in qualche Classica, come la E3 Saxo Classic. Sarò al Tour de France per aiutare Vingegaard ma anche per migliorare l'ottavo posto della scorsa edizione. L'ambizione finale è diventare un corridore da classifica generale dei Grandi Giri, ma prima ancora voglio vincere una gara World Tour: negli ultimi anni ho lavorato duramente per crescere e penso di non essere lontano dal traguardo".

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