Ciclismo, Jumbo-Visma addio: da gennaio diventerà Jumbo-Lease a Bike

Cambio di nome per la squadra olandese, che il 21 dicembre si presenterà ad Amsterdam sempre nel segno del faro Jonas Vingegaard

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
27 novembre 2023
La Jumbo-Visma in parata alla Vuelta 2023 (Ansa)

La Jumbo-Visma in parata alla Vuelta 2023 (Ansa)

Roma, 27 novembre 2023 - Chissà se in casa Jumbo-Visma, la squadra che nella stagione appena andata in archivio ha vinto tutti i Grandi Giri e con tre corridori diversi, alberga la scaramanzia. In caso affermativo, nel quartier generale olandese c'è da sperare che la magia resti intatta nel 2024, anno che segnerà un nuovo inizio sotto diversi aspetti: anche dal punto di vista del nome, che dal 1 gennaio diventerà Jumbo-Lease a Bike.  

I dettagli  

 Niente che ovviamente riguardi la presunta fusione con la Soudal Quick-Step: tanto chiacchierata quanto poi di fatto mai destinata a diventare realtà. La realtà parla invece di un nuovo ciclo pronto a cominciare già il 21 dicembre, giorno della presentazione ufficiale della nuova squadra, che avrà luogo ad Amsterdam. Per ora, le certezze sul futuro della Jumbo-Lease a Bike sono poche. La prima, il pilastro da cui tutto si muove tra le 'vespe', che tra poco meno di un mese scioglieranno le riserve anche sulla nuova livrea, riguarda Jonas Vingegaard, che andrà a caccia del tris al Tour de France. La seconda, che è invece una novità e che riguarda il pubblico azzurro: Wout Van Aert debutterà al Giro d'Italia e lo farà con le inedite vesti di capitano-mina vagante. La terza è invece l'assenza di Primoz Roglic, nel frattempo passato alla Bora-Hansgrohe ma ancora in credito con il recente passato a tinte giallonere. Lo sloveno era presente alla terza edizione del Beking Monaco, la kermesse del Principato dedicata alla bici, alla mobilità sostenibile e alla sicurezza stradale: l'ambito era ovviamente il Criterium dedicato ai professionisti, costituito da 45 giri da 1,3 km nel cuore di Montecarlo, location che tra l'altro sarà toccata dal Tour de France 2024. La gara ha sorriso a Peter Sagan, fresco di addio alla strada per dedicarsi completamente alla mountain bike: alle spalle dello slovacco si sono invece piazzati Tadej Pogacar e Mark Cavendish. E Roglic? Il futuro capitano della Bora-Hansgrohe è stato protagonista per la consegna, 'leggermente' tardiva, del Vélo d'Or 2020, rimasto nel frattempo in attesa del suo proprietario a causa dello scoppio della pandema da Covid-19.

Uran: "Oggi non c'è rispetto in gruppo"

  Il 2024 sarà anche l'ultima stagione da professionista di Rigoberto Uran, che dovrebbe appendere la bici al chiodo subito dopo le Olimpiadi di Parigi. Il colombiano, evidentemente già in clima di disarmo, approfitta della pausa per togliersi qualche sassolino dalla scarpa in vista del suo imminente ritiro. "Ai miei tempi in gruppo c'era rispetto per i big: oggi ho visto un ragazzino di una piccola squadra dare una gomitata a un mito come Chris Froome e vedo tanti esordienti andare al Tour con l'ambizione di vincerlo. Il rispetto sta mancando perché i nuovi leader sono dei ventenni abituati ad andare forte fin dal primo chilometro. Si pensa solo ai watt e si corre troppo: per questo motivo - conclude Uran - dubito che i corridori attuali, con le dovute eccezioni, possano essere competitivi per molti anni".

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