Ciclismo, Kuss: "Mi piace fare il gregario"

Lo statunitense, nonostante il successo alla Vuelta 2023, conferma le sue propensioni: "Non cerco la vittoria nei Grandi Giri: preferisco stare lontano dai riflettori"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
17 gennaio 2025
Sepp Kuss (Ansa)

Sepp Kuss (Ansa)

Roma, 17 gennaio 2025 - Nel ciclismo il dibattito è sempre lo stesso: può un gregario di nascita assurgere al ruolo di capitano? Tra diversi pareri, Sepp Kuss nel 2023 ha dimostrato che la scalata delle gerarchie è possibile, seppur con l'aiuto di un'intera squadra a suo supporto. Complice qualche caduta, la magia si è interrotta nel 2024, riportando lo statunitense nei ranghi di una Visma-Lease a Bike ai piedi del solito totem Jonas Vingegaard: copione che sembra riproporsi anche in questa stagione alle porte.  

Le dichiarazioni di Kuss

  Sembrano già lontanissimi i tempi nei quali sui social spopolava il 'partito' del 'Kuss GC', un chiaro riferimento a quella classifica generale da far onorare a un corridore davvero forte in salita. Eppure, il ruolo di gregario di lusso sembra piacere davvero allo statunitense, che ne ha parlato ai microfoni di Cycling News. "Il mio obiettivo principale sarà fare bene a Tour de France e Vuelta. In primavera di solito non gareggio molto perché in quel periodo non sto al meglio e quindi preferisco usare quel periodo come base per preparare l'estate, sia mentalmente sia fisicamente". Dunque, Kuss sarà il braccio destro di Vingegaard nei due Grandi Giri nei piani di quest'ultimo. "Mi piace fare il gregario, un ruolo più facile del capitano e che mi riesce bene. Al giorno d'oggi servono corridori che sappiano accelerare al momento giusto, perché si fa un ritmo molto costante e duro. Il livello è così alto che occorrono elementi specifici per questi momenti. Stare lontano dai riflettori è più comodo. Ciò non significa che io non abbia ambizioni e motivazioni per me stesso, ma preferisco l'ombra". Insomma, Kuss sembra confermare quella teoria che vede alcuni corridori, anche con gambe eccellenti, avere delle lacune a livello di mentalità o comunque aspirazioni diverse da altri, magari anche meno forti, ma più votati alla caccia ai successi. Fatto sta che alla Visma-Lease a Bike avere un condottiero così fedele e così poco incline anche a reclamare spazio (anzi) non può che fare bene. "Non è mai stato lontanamente nel mio radar essere un corridore da Grandi Giri, ma è successo. La leadership non è qualcosa che cerco: preferisco presentarmi, dare il meglio di me e poi vedere che succede".

Le dichiarazioni di Ferrand-Prévot

  Poi c'è chi, a livello femminile, ha vinto tanto come Pauline Ferrand-Prévot, che nel 2025 tornerà su strada con la casacca del Team Visma-Lease a Bike Women per provare a diventare la prima transalpina a vincere il Tour de France Femmes. "Avevo l'idea di tornare da tempo, ma fino alla scorsa estate ho preferito pensare alle Olimpiadi. Poi il ritorno si è concretizzato e la motivazione è presto detta: penso di poter dare ancora tanto al ciclismo e di poterlo fare in una squadra che ha grandi piani e ambizioni e nella quale mi sento parte di una famiglia. Entro tre anni spero di vincere la Grande Boucle, ma so che la sconfitta può far parte di questo processo".

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