Ciclismo, l'Uci annuncia un test sulla limitazione dei rapporti
Ma per il Presidente Lappartient è in dubbio l'attendibilità dei risultati: "Di solito le statistiche si basano su un volume di dati, non su una singola gara"

David Lappartient (Ansa)
Roma, 21 aprile 2025 - Il ciclismo e la sua velocità sempre crescente che per qualcuno è l'origine dell'aumento delle cadute: il tema è stato molto dibattuto in inverno, a ruote e pedali fermi, ma anche ora, in piena primavera, torna in auge e lo fa allorché l'Uci annuncia la sperimentazione della limitazione dei rapporti.
Le dichiarazioni di Lappartient
Intervistato dai microfoni di Ouest-France, David Lappartient, presidente della Federazione Internazionale, non si è limitato a esporre le novità, bensì anche a esprimere quella che è la sua opinione personale su una richiesta della quale si erano fatti portavoce anche atleti importanti, come Wout Van Aert, a fronte di un minore entusiasmo al riguardo, ad esempio, di un velocista puro come Fabio Jakobsen o di un corridore esperto come Matteo Trentin. "La riduzione della velocità è un po' incompatibile con una gara ciclistica. Personalmente, ho molte riserve sulla limitazione dei rapporti, considerando che potrebbe anche cambiare le caratteristiche dei corridori, tra quelli che sono in grado di macinare di più e quelli che possono utilizzare grandi rapporti". In effetti, non necessariamente a rapporti duri corrisponde una pedalata più efficace, e viceversa, per una 'rullata' che spesso si rivela molto soggettiva. Non solo: molti incidenti in gara appaiono ben slegati dall'alta velocità, avvenendo più che altro per distrazioni o la presenza di ostacoli in strada di varia natura. Eppure, Lappartient vuole prestare attenzione alla corrente pro limitazione, annunciando la novità all'orizzonte (ma non a strettissimo giro di posta). "Un test è previsto per la fine dell'anno, in occasione di una gara. Dopodiché, ciò che è complicato è trarre conclusioni da un singolo evento, anche se si trattasse di una corsa a tappe, perché, per definizione, le statistiche si basano sul volume dei dati, non su una singola gara".
Il ritorno di Cosnefroy
Poi c'è chi come Benoit Cosnefroy è uscito non solo da questo dibattito ma anche dall'intero circuito a causa di un calvario fisico pronto a terminare in occasione dell'imminente Giro di Romandia 2025, in programma dal 29 aprile al 4 maggio. Fermo dal 31 agosto 2024 inizialmente per una frattura alla clavicola, il corridore della Decathlon AG2R La Mondiale Team, che ha espresso la sua smania di tornare ai microfoni di Le Dauphiné, si sarebbe poi sottoposto a un'operazione per risolvere un problema al ginocchio. "Sarò in una corsa a tappe che quindi mi sottoporrà a meno stress rispetto a una gara di un giorno. Ci sarà meno attesa e, nel caso, anche meno difficoltà a ritirarsi. Poi in Svizzera ci sono strade belle, ben asfaltate e con meno insediamenti urbani rispetto a Francia o Belgio: è l'ambiente ideale per il recupero". Il resto del 2025 del francese è per ovvi motivi anche un punto interrogativo. "Penso che decideremo giorno per giorno cosa fare. Ciò che mi interessa è stare bene e tornare a sentire l'adrenalina delle gare, riscoprendo quei momenti senza tempo in cui ci si gioca qualcosa di importante nel finale".
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