Ciclismo, Matthews sul suo rapporto con Pogacar: "Con lui ritrovo gli stimoli"
L'australiano si apre sulla sua amicizia con lo sloveno, compagno di allenamenti e vicino di casa: "Mi aiuta in tante cose. Ma in gara siamo avversari e non ci facciamo sconti"
Roma, 17 dicembre 2024 - Nel ciclismo spesso fanno più rumore le rivalità che le amicizie. Eppure, non mancano rapporti importanti capaci di resistere a una competizione spesso serrata: è il caso di Michael Matthews e Tadej Pogacar.
Il rapporto tra Matthews e Pogacar
In realtà, i due corridori, nonché vicini di casi a Monaco, hanno specialità diverse e sono poche volte realmente avversari: l'eccezione può essere rappresentata dalla Milano-Sanremo, la corsa tabù dello sloveno, che nell'edizione 2024 all'arrivo è stato preceduto proprio dall'australiano (e soprattutto dal vincitore Jasper Philipsen). Come affermato da più personaggi del ciclismo, Pogacar è oggi uno spauracchio ma anche uno stimolo di crescita: un concetto confermato anche da Matthews ai microfoni di IDLProCycling. "Tadej è stato un fattore incredibilmente importante nel processo di cambiamento che ho attraversato. Mi sono rivisto in lui e nel suo atteggiamento a parità di età e in questa fase in cui molti miei coetanei si stanno ritirando, ciò mi ha permesso di trovare nuovi stimoli. Pogacar mi ha sempre mantenuto vivo e mi ha permesso di godermi il ciclismo. E' un concetto che chi si sta per ritirare afferma spesso, ma se ci si circonda di personaggi che amano questo sport e sono pieni di passione, allora si riceve una bella energia positiva". Insomma, Pogacar allunga la carriera ai rivali, a dispetto di chi è del partito opposto: se poi ci si allena spesso insieme sulle strade di casa, allora il beneficio che se ne trae rischia di essere ancora più grande. "Non facciamo spesso volate uno contro l'altro, ma quando succede cerco di dare tutto perché è uno dei pochi fondamentali in cui posso batterlo. Questo mi fa stare bene e fortunatamente lui è un corridore che ama competere e migliorare nelle poche lacune che ha, come gli sprint. Ci alleniamo per molte ore a ritmo costante e parliamo tanto e quando stiamo insieme ci sembra di fare una scampagnata: mi godo le nostre pedalate e avverto meno la fatica". Al di là dei bei sentimenti, chissà che Pogacar, che intanto a sentire il suo preparatore fisico sta lavorando molto anche sulla potenza, non stia provando proprio a 'usare' Matthews per limare i pochi dettagli che gli mancano per vincere la Milano-Sanremo. "Ci sono due modi per vincere quella corsa e lui in uno di essi è molto favorito: l'altro vede me in pole. Lui proverà anche l'anno prossimo a fare corsa dura, mentre io spero che arrivi un gruppo ristretto". Insomma, amici e vicini di casa sì, ma anche rivali, com'è giusto che sia. "Ci alleniamo insieme, ma siamo pur sempre avversari. Non ci siamo fatti mai alcun favore e mai lo faremo. Siamo amici ma è giusto che io non mi aspetti aiuti da lui, e viceversa. Abbiamo un lavoro e - conclude Matthews - dobbiamo restare professionali".
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