Ciclismo, Pogacar e il dilemma Giro d'Italia-Vuelta: "Sceglierò dopo aver visto i percorsi"

Lo sloveno non chiude alla Corsa Rosa, ma ad oggi la Spagna sembra in pole. Sulle Classiche: "Le amo, ma non è ancora il momento della Parigi-Roubaix"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
11 dicembre 2024
Tadej Pogacar (Ansa)

Tadej Pogacar (Ansa)

Roma, 11 dicembre 2024 - Il nodo più intrigante e interessante, quello legato al secondo Grande Giro da disputare in stagione insieme all'inamovibile Tour de France, non è stato sciolto, ma Tadej Pogacar, apparso anche sui propri social già nel pieno dei lavori per preparare la nuova stagione, ha illustrato i principali piani del suo 2025.

Le dichiarazioni di Pogacar

Dal ritiro di Benidorm, in Spagna, della sua UAE Team Emirates, lo sloveno ha innanzitutto fatto un primo elenco di ciò che lo aspetta nella prossima stagione: per la precisione, UAE Tour, Strade Bianche, Milano-Sanremo, E3 Harelbeke, Gand-Wevelgem, Giro delle Fiandre, Amstel Gold Race, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi prima che si apra un bivio. La prima opzione, oggi più defilata, parla del Giro d'Italia: la seconda conduce al Giro del Delfinato in preparazione del Tour de France, una certezza indiscutibile. L'ultima biforcazione del bivio porta alla Vuelta, oggi in pole position per completare la 'Tripla Corona': senza naturalmente dimenticare i Mondiali in Ruanda per confermare il titolo vinto quest'anno a Zurigo. "Aspetto di conoscere i percorsi prima di prendere la decisione definitiva. Mi piacerebbe disputare tutti e tre i Grandi Giri, ma in squadra siamo 30 e non posso esserci sempre io in ogni corsa. In futuro mi piacerebbe fare l'accoppiata Giro d'Italia-Vuelta, però oggi il Tour de France è il Tour de France e, insieme al Mondiale, è la mia priorità assoluta". Dunque, almeno per ora, la Grande Boucle è la certezza: un'altra è l'assenza dalla Parigi-Roubaix, una delle suggestioni principali ma non per il futuro a breve termine. "Mi sarebbe piaciuto tornare su quel pavé, ma è un qualcosa che mi tengo in serbo per il futuro. A parte questo, adoro le Classiche". In effetti, venuto meno l'Inferno del Nord, Pogacar sarà comunque ancora protagonista in diverse corse di un giorno: un novero lunghissimo di gare che lo sloveno spera di mettere in carniere, ma con un sano realismo. "So che la stagione da poco finita è stata eccezionale: mi è andato tutto bene e sono sempre riuscito a mantenere la migliore forma in ogni corsa che ho disputato. Sono ancora giovane e ho ancora diversi dettagli sui quali lavorare e migliorare".

Le dichiarazioni di Ayuso

Il 2025 dell'UAE Team Emirates sarà importante anche per Juan Ayuso, che ai microfoni di In de Leiderstrui commenta il proprio rapporto con lo sloveno. "Mi chiedono spesso di me e Tadej: il nostro legame è normale e abbiamo passato molto tempo insieme in particolare al Tour de France, nel quale mi è dispiaciuto non aver potuto dare una mano a causa del Covid. Ne abbiamo parlato e ha capito: di Tadej apprezzo che quando vince riconosce i meriti dei suoi compagni". Il discorso si sposta in generale sulla squadra. "Qui sto bene, ma spero nel 2025 di fare meglio rispetto al 2024. E' stato un anno strano: sono partito forte, ma prima del Tour mi è successo di tutto e da quel momento non mi sono più ripreso. Voglio crescere e diventare il miglior corridore al mondo: so che oggi è Tadej, che per me è un riferimento. Poi una conferma: "Sarò al Giro, con o senza Pogacar, e sono già focalizzato su quest'obiettivo".

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