Ciclismo, multa per Pozzovivo: pedalava in doppia fila con Ulissi

Disavventura nel Comasco per l'ex corridore, che commenta così quanto accaduto: "Preferisco pagare che finire di nuovo sotto una macchina"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
5 dicembre 2024
Domenico Pozzovivo (Ansa)

Domenico Pozzovivo (Ansa)

Roma, 5 dicembre 2024 - A quasi un paio di mesi dal ritiro ufficiale, capitato in concomitanza con la fine del Giro di Lombardia 2024, nel quale si è piazzato 38esimo, il nome di Domenico Pozzovivo torna alla ribalta, ma non per un ripensamento sul suo futuro che avrebbe potuto portarlo a superare, dopo il pareggio di quest'anno, il record di partecipazioni al Giro d'Italia di Wladimiro Panizza. Invece no: l'ormai ex corridore lucano si riappropria dei riflettori per una disavventura occorsa durante un allenamento con Diego Ulissi, che nel 2025 passerà dall'UAE Team Emirates all'Astana Qazaqstan Team.

Cosa è successo a Pozzovivo e Ulissi

Nello scorso fine settimana i due pedalavano sulla strada tra Colico e Gravedona prima di essere seguiti e fermati da una pattuglia dei carabinieri. La motivazione è presto detta: i due amici e colleghi (almeno fino a pochi mesi fa) pedalavano in doppia fila, con Pozzovivo in particolare a macchiarsi della colpa di farlo sul lato sinistro della strada. Dopo una tappa al Comando locale dei carabinieri, il lucano si è visto addebitare una multa di 18,50 euro: un'inezia che però si è ingrossata allorché, ai microfoni di TuttoBiciWeb, il classe '82 ha fornito la sua versione dei fatti, giustificando il proprio comportamento non prima di aver ripercorso con le parole quanto successo domenica mattina. "Sembrava che quella pattuglia ci stesse scortando. Volevano verificare che stessi dalla parte sinistra della strada: una volta accertato che io procedevo imperterrito in questo modo, ci hanno fatto segno di seguirli fino al Comando. Il problema non è la multa: come ho spiegato ai carabinieri, i ciclisti sono spesso sfiorati dalle auto e per questa ragione preferisco sempre stare affiancato a chi mi accompagna. Voglio aumentare la mia visibilità e la mia massa". Parole discutibili che hanno però delle motivazioni legate al passato. "Sono stato già investito più volte e finché andrò in bici lo farò sempre in doppia fila. Questa legge va cambiata, come tra l'altro succede già nel Regno Unito e in altri posti, dove si può andare in bici affiancati. Preferisco pagare la multa che finire di nuovo sotto una macchina".

L'incidente del 2019

Come ricordato dal diretto interessato, gli incidenti che hanno frenato la carriera di Pozzovivo, tra quelli avvenuti in gara e gli altri occorsi negli allenamenti, sono stati numerosi. Restando al secondo ambito e giusto per citare uno tra i peggiori, nel 2019 l'ex scalatore sulle strade del cosentino fu investito frontalmente da un'auto che invase la sua corsia di marcia. Il bilancio fu drammatico: fratture a un braccio in più parti, a una gamba, a una mano e a diverse costole, oltre a pneumotorace e versamento epatico. Oltre a chiudere in anticipo quella stagione che a distanza di poche settimane lo avrebbero dovuto vedere al via della Vuelta, Pozzovivo se la cavò (si fa per dire) con ben 8 operazioni per scongiurare l'ipotesi dell'inserimento di una protesi all'arto.

Leggi anche - Inter-Parma: probabili formazioni e orario tv

Continua a leggere tutte le notizie di sport su