Ciclismo, ufficiale il divorzio tra Van Gils e la Lotto Dstny

Si chiude la vicenda che ha infuocato le ultime settimane: sul corridore belga ci sono già Red Bull-Bora-Hansgrohe e Ineos Grenadiers

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
29 novembre 2024
Maxim Van Gils (Ansa)

Maxim Van Gils (Ansa)

Roma, 29 novembre 2024 - Tanto tuonò che piovve: alla fine, dopo settimane di speculazioni e veleni reciproci, le strade di Maxim Van Gils e Lotto Dstny si sono separate senza troppi 'spargimenti di sangue'.  

Il comunicato della Lotto Dstny e la replica di Van Gils

  Finisce così, dopo 7 stagioni e un cammino cominciato nella formazione Under-23, un rapporto all'apparenza solido e impreziosito a livello professionistico, dal successo della Eschborn-Frankfurt, la prima vittoria nel World Tour, e da diversi piazzamenti importanti tra Tour de France, Vuelta e Classiche. Il sodalizio sarebbe dovuto andare avanti fino al 2026, ma a quanto pare Van Gils avrebbe avanzato eccessive richieste economiche, conducendo all'inevitabile rottura spiegata da Stéphane Heulot, capo della Lotto Dstny. "Maxim è arrivato in questa squadra da giovanissimo e nel 2021 è diventato professionista, dimostrandosi subito un grande talento. Ha rappresentato l'ideale di ciò che inseguiamo noi: coltivare talenti in erba e vederli poi sbocciare con grande nostro orgoglio. Purtroppo oggi i nostri percorsi si separano ma abbiamo trovato un accordo con la sua agenzia, la A&J All Sports, per poter chiudere questo capitolo. Speriamo che questo cambio lo possa rendere felice, mentre noi continueremo a cercare nuovi talenti". A quanto pare non ci saranno quindi strascichi legali tra la Lotto Dstny e Van Gils, sul quale ora si infiamma il ciclomercato: in pole position pare ci sia la Red Bull-Bora-Hansgrohe, ma con la Ineos Grenadiers che sembra a sua volta intenzionata a piazzare un colpaccio che rinforzerebbe il comparto dei corridori da Classiche. Non manca proprio il commiato del classe '99. "Il nostro è stato un percorso lungo 7 anni del quale conservo ottimi ricordi: su tutti l'ingresso nel professionismo. E' grazie a questa squadra che sono cresciuto e negli anni prossimi, anche se correrò con un'altra casacca, manterrò ottimi ricordi di quella che era diventa per me una famiglia".

Jungels contro il ciclismo di oggi

  Poi c'è chi come Bob Jungels alla Ineos Grenadiers è già approdato: forse l'ultimo grande contratto della carriera da onorare senza però accantonare le proprie ritrosie verso il ciclismo attuale, confessate ai microfoni di Rouleur. "Dopo il Covid il livello si è alzato, perché sono migliorate l'alimentazione e le modalità di allenamento. Tutto ciò è un bene per il ciclismo, ma a lungo termine sono preoccupato, perché non penso si possa andare oltre. Per come la vedo io, ai corridori si sta chiedendo troppo: presto si raggiungerà un limite fisico e mentale". La teoria dell'esperto lussemburghese trova conforto nelle opinioni di molti suoi coetanei o anche nei giovanissimi che lasciano poco dopo il passaggio al professionismo. "Ogni anno è sempre più difficile anche nell'off-season perché si cerca la perfezione a discapito della vita privata: spero di sbagliarmi, ma penso che le carriere possano durare sempre meno". Jungels chiude poi parlando del suo passaggio alla Ineos Grenadiers dopo una parentesi non entusiasmante alla Red Bull-Bora-Hansgrohe. "Ho sempre ammirato questa squadra. Mi piace il ruolo di leader che mi è stato dato, ma spero anche di tornare a vincere".

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