Ciclismo, Van Der Poel debutta nella mezza maratona

Nonostante la cancellazione della Gran Carrera del Mediterraneo, l'olandese percorre 21,2 km insieme all'amico Ovett con un tempo di 1 ora e 22'

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
13 novembre 2024
Mathieu Van Der Poel (Ansa)

Mathieu Van Der Poel (Ansa)

Roma, 13 novembre 2024 - Le sue doti in bicicletta, sia su strada sia nel fango del ciclocross, sono note da tempo: la sorpresa arriva dal podismo, che vede Mathieu Van Der Poel debuttare in una mezza maratona con l'ottimo tempo di 1 ora e 22'.

I dettagli

Ad aiutare l'olandese sarà stata propria la nuova silhouette esibita da dopo l'estate, la stessa che secondo molti gli ha invece fatto perdere potenza e watt sui pedali. Il diretto interessato, nonostante un finale di stagione in calando, ha sempre rispedito al mittente le accuse, ma fatto sta che strada facendo del Van Der Poel della primavera è rimasto poco. La ricetta nella pausa per il corridore dell'Alpecin-Deceuninck è riposare, sì, ma anche praticare sport: non esattamente una novità, per chi di fatto nasce ciclocrossista. A cambiare stavolta è lo sport, con i primi 21,2 km corsi in carriera in gara a un'ottima media di 3'52'' a km: la performance è stata resa pubblica dal profilo Strava dell'amico Freddy Ovett, che ha registrato l'attività dei due avvenuta a Javea, in Spagna. Dunque, non proprio la Gran Carrera del Mediterraneo, evento in programma domenica 10 novembre e poi cancellato, ma fatto sta che Van Der Poel, invece a sua volta inattivo su Strava da gennaio 2023, ha debuttato in una mezza maratona e lo ha fatto con l'esperto podista e ciclista australiano, che può vantare una media di 3'16'' al chilometro nella maratona. Dunque, per il figlio e nipote d'arte, che in passato si era già cimentato nel gravel (disciplina dove potrebbe a breve approdare l'ormai ex professionista Thomas De Gendt) e nel golf, i feedback raccolti sono ottimi, anche se a fronte di un dislivello di appena 46 metri: numeri che fanno sorridere se rapportati a quelli affrontati di solito nel ciclismo.

Le dichiarazioni di Torres

Da un corridore esperto a chi nel 2025 si affaccerà nel professionismo e lo farà nella UAE Team Emirates di Tadej Pogacar: è il caso di Pablo Torres, che ai microfoni di Marca ha parlato della stagione appena archiviata e soprattutto del suo futuro. "E' stata un'annata molto buona, anche se in alcune gare avrei potuto fare meglio. Avrei potuto vincere di più, ma dall'altro lato non avrei pensato di arrivare secondo sia al Giro Next Gen sia al Tour de l'Avenir, con tanto di 2 tappe vinte. Ho firmato un contratto fino al 2030, quindi avrò tempo di crescere e svilupparmi al mio ritmo e sono entusiasta di farlo con una squadra che mi ha sempre sostenuto". Inevitabile parlare proprio di Pogacar, il modello di ogni ciclista attuale. "Non mi ha ancora dato consigli, ma ci siamo visti nel ritiro negli Emirati ed è stato davvero gentile. E' uno dei migliori corridori al mondo, ma se lo vedi insieme agli altri non lo diresti mai, perché è molto alla mano. Lo ammiro tanto e per me - conclude lo spagnolo, che poi si paragona a Enric Mas - è già il più forte della storia".

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