Evenepoel e Pogacar, scintille con Vingegaard. Il Tour si infiamma nel giorno di riposo

I primi due della classifica generale tornano sulla mancata collaborazione sugli sterrati. Remco: "Jonas non ha avuto gli attributi". Il danese replica: "Ho corso con intelligenza"

8 luglio 2024
I tre big del Tour sugli sterrati di Troyes (Ansa)

I tre big del Tour sugli sterrati di Troyes (Ansa)

Roma, 8 luglio 2024 - La tanto attesa tappa degli sterrati, la prima nella storia del Tour de France, ha alzato un polverone e il riferimento non va soltanto alle nuvole di terriccio delle strade bianche di Troyes: i tre tenori della Grande Boucle, Tadej Pogacar, Remco Evenepoel e Jonas Vingegaard, se le sono date di santa ragione su strada e continuano a punzecchiarsi a parole, infiammando il primo giorno di riposo della corsa francese.  

Il triello dialettico

La rassegna è stata aperta da Evenepoel, che è tornato a masticare amaro sul suo attacco, l'unico in una giornata costellata di scatti e controscatti. "Quando mi hanno raggiunto, se ci fossimo dati i cambi e fossimo entrati nel gruppo di testa, la corsa sarebbe potuta cambiare. Purtroppo, a causa delle tattiche di altre squadre, non è successo e io e Tadej abbiamo dovuto prenderne atto a malincuore. Peccato - continua il belga - perché avevo l'impressione che il podio del Tour de France avrebbe potuto decidersi in quel momento: purtroppo bisogna accettare che non tutti hanno gli attributi (usa un'espressione più colorita, ndr) in gara". La stoccata del belga è tutta diretta a Vingegaard prima che vengano fatti esplicitamente nomi e cognomi. "Jonas non ha tirato e questo faceva parte dei piani della sua squadra. La cosa è dispiaciuta a me e Tadej, che amiamo molto attaccare dalla distanza. Potevamo continuare da soli, ma con un corridore come Vingegaard a ruota che non tirava era difficile farlo e quindi abbiamo desistito, accettando la cosa perché avrà avuto sicuramente le sue motivazioni". Lo stesso Pogacar non le manda a dire al danese e alla sua Visma-Lease a Bike. "Penso che quella squadra sia troppo concentrata su di me, sottovalutando gli altri e che Jonas abbia paura di me, altrimenti avremo collaborato e saremmo andati via. Inoltre, aveva con sé un compagno di squadra, quindi sarebbero stati in maggioranza, ma purtroppo in casa Visma-Lease a Bike pensano solo a tenere la mia ruota". Non si è fatta attendere la risposta di Vingegaard, l'uomo nel mirino dei due rivali. "Ho sentito parlare di attributi e di mancanza di essi: io invece penso di aver corso con intelligenza. Se fossi andato via con loro e poi mi avessero staccato sullo sterrato, avrei già perso il Tour de France".  

Dettagli sul dramma di Drege

  Dalle scaramucce dialettiche della Grande Boucle al dramma vero che ha travolto il Giro d'Austria 2024: la morte di André Drege, sulla quale emergono nuovi dettagli. L'unico testimone oculare della caduta occorsa sulla discesa del Grossglockner è Jaka Primozic, in quel momento a ruota dello sfortunato norvegese: lo sloveno ha dichiarato che il corridore del Team Coop-Repsol avrebbe avuto problemi meccanici prima del drammatico volo. Per la precisione un guaio alla ruota posteriore, forse una foratura, a giudicare dalla sostanza bianca che cominciava a uscire dallo pneumatico tubeless poco prima che, in una velocità compresa da 80 e 100 km/h, avesse luogo la maledetta caduta.

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