Giacomo Nizzolo, caduta e grave infortunio in allenamento

Il corridore lombardo, fresco di passaggio al Q36.5 Pro Cycling Team, cade e si frattura la tibia destra: già operato in Svizzera, ne avrà per diversi mesi

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
2 gennaio 2024
Giacomo Nizzolo (Ansa)

Giacomo Nizzolo (Ansa)

Roma, 2 gennaio 2024 - Se il 2023 non è stato il suo anno fortunato, con la sola vittoria del Tro-Bro Leon a referto, il 2024 non si può dire che sia cominciato molto meglio: il protagonista è Giacomo Nizzolo, vittima di un grave incidente in allenamento che rimanderà di diversi mesi il suo debutto stagionale.  

I dettagli

  Per indossare per la prima volta in gara la divisa del Q36.5 Pro Cycling Team, dopo l'addio all'Israel-Premier Tech e il biennale firmato da poche settimane, il corridore lombardo dovrà quindi pazientare a causa di una caduta che ha causato la frattura al piatto tibiale della gamba destra. I tempi di recupero non saranno brevissimi per il classe '89, che è stato già operato al Kantonsspital Graubunden di Chur lo scorso 27 dicembre e che quindi ovviamente non farà parte del raduno della squadra svizzera, in programma dall'11 al 22 gennaio a Calpe, in Spagna. In attesa di conoscere quando il campione europeo del 2020, nonché due volte detentore del titolo italiano, potrà tornare in strada, Lorenz Emmert, il responsabile sanitario del Q36.5 Pro Cycling Team, ha emesso un primo bollettino sulle fase iniziali del processo di guarigione. "Nizzolo ha già cominciato la fase di riabilitazione. Siamo molto ottimisti sul fatto che lui possa riuscire a tornare ai suoi abituali livelli di prestazione nei prossimi mesi. Prima però ci sarà da recuperare da questo infortunio che è tutt'altro che banale". Verosimilmente Nizzolo salterà la prima fase della stagione per poi tornare a primavera inoltrata, magari a ridosso del periodo dei Grandi Giri: da stabilire anche il programma del Q36.5 Pro Cycling Team, formazione Professional (di cui Vincenzo Nibali è consulente) in forte ascesa ma, almeno in questo periodo, non aiutata di certo dalla buona sorte.

Niente sospensione per Van Der Poel

  Dalla strada al ciclocross, disciplina dove in questo inverno sta letteralmente dominando Mathieu Van Der Poel: le vittorie in carniere per l'olandese finora sono 8 in altrettante uscite stagionali. Un dominio inattaccabile che però, nella penultima gara disputata, quella di Hulst valida per la Coppa del Mondo, si è scontrato con un gesto deplorevole: uno sputo indirizzato a un gruppo di tifosi che a detta del figlio e nipote d'arte avevano trascorso l'intero pomeriggio a lanciare insulti (e non solo). A difendere l'eterno rivale, curiosamente, è stato anche Wout Van Aert, che finora è uscito sempre sconfitto dal confronto con il corridore dell'Alpecin-Deceuninck. Chissà che non sia stata anche l'arringa del belga a influenzare la sentenza dell'UCI, che in casi del genere ha spesso optato per la sospensione dell'atleta reo dell'atteggiamento discutibile. Alla fine Van Der Poel, un cognome importante nel mondo del ciclismo, se l'è cavata con una multa da 250 franchi svizzeri: una sentenza destinata a far storcere il naso a chi si aspettava una punizione esemplare per un fuoriclasse non nuovo a gesti non esattamente educativi per i suoi tanti sostenitori (e anche per i detrattori).Leggi anche - Napoli, si avvicinano Samardzic e Mazzocchi  

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