Giro d'Italia 2024, la gioia di Milan: "Quest'anno ho una squadra a mia disposizione"

Il friulano elogia la Lidl-Trek, mentre Ganna tra le righe critica la Ineos Grenadiers: "Oggi mi hanno richiamato dalla fuga"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
7 maggio 2024
Jonathan Milan (Ansa)

Jonathan Milan (Ansa)

Andora, 7 maggio 2024 - Ieri era arrivato secondo, evento tra l'altro successo già troppe volte: oggi, sul traguardo di Andora valido per la tappa 4 del Giro d'Italia 2024, Jonathan Milan si riscatta con gli interessi vincendo e strappando la maglia ciclamino a Tim Merlier, l'uomo che lo aveva battuto ieri per questione di centimetri.  

Le dichiarazioni di Milan e Ganna

  Guai però a pensare alla 'classica' volata: guardando il Capo Mele, una delle salite simbolo della Milano-Sanremo, piazzato negli ultimi chilometri, non poteva che essere altrimenti. In effetti, proprio sullo strappo finale attacca Filippo Ganna, compagno del quartetto della pista del corridore della Lidl-Trek, prima di essere rimontato da Simone Consonni, altro uomo veloce dell'ovale. Uno strano incrocio del destino, con il solo Francesco Lamon assente, che alla fine ha fatto felice il friulano, che curiosamente un anno esatto fa trovò la prima vittoria al Giro d'Italia. "Rispetto ad allora ho un'intera squadra che lavora per me e oggi sono stati a dir poco perfetti: il resto l'ho fatto io con una volata forse un po' lunga ma niente male a livello di watt sprigionati. Tutto però parte da quello che ha fatto la Lidl-Trek per me oggi e in generale in questa prima parte di avventura con questa squadra, dove ho un treno a mia disposizione al contrario dell'anno scorso, quando mi sono approcciato alla Corsa Rosa senza sapere esattamente cosa aspettarmi". Per un azzurro felice, il primo a vincere in questo Giro d'Italia a forti tinte straniere, ce n'è uno che mastica amaro: la giornata di Top Ganna, tra una fuga stroncata per volere della Ineos Grenadiers e una sparata da finisseur non andata a buon fine, non è stata memorabile. "La delusione è tanta perché ci tenevo oggi a fare bene. Ci avevo provato già al mattino, ma la decisione di rialzarmi non è stata mia: bisognerebbe parlarne con la squadra". Ancora una volta, tra le righe (ma neanche tanto), emerge una punta di malcontento da parte del piemontese, che a volte appare quasi 'ostaggio' di una formazione che lo relega a ruoli marginali e addirittura da gregario.  

Le dichiarazioni di Pogacar

  Per una volta chi invece ha vestito i panni del comprimario è Tadej Pogacar che, a proposito di abbigliamento, oggi si è presantato al via con un pantaloncino nero e non ciclamino come quello che ieri aveva creato dibattiti e polemiche: la tinta, anziché al simbolo della classifica a punti, pare fosse un richiamo alla Grande Partenza da Torino. Un po' a sorpresa lo sloveno non si è fatto ingolosire da Capo Mele e dalla sua risposta si evince la consapevolezza del malcontento di parte del gruppo, velocisti in primis, su quella che a molti sembra una voglia eccessiva di primeggiare. "Oggi non ho attaccato e me ne sono stato buono". Insomma, nel ciclismo anche i più forti hanno bisogno di farsi amici e, soprattutto, di non farsi nemici in seno al plotone.

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