Jorgenson: "Voglio lottare per i Grandi Giri"
Lo statunitense, reduce da un 2024 in netta ascesa, alza l'asticella: "Ho capito che posso farcela al Tour de France. Ho sofferto, ma non sono mai crollato e nella terza settimana stavo benissimo"
Roma, 2 gennaio 2025 - In una Visma-Lease a Bike ricca di stelle, spiccare è sempre complicato, così come lo è trovare una tua dimensione. Nonostante tutto, Matteo Jorgenson sta pian piano portando a termine entrambe le missioni, come si è evinto da alcuni risultati raccolti nel 2024: su tutti la vittoria della Parigi-Nizza e della Dwars door Vlaanderen, per non parlare di quel Giro del Delfinato che prese la via di Primoz Roglic per pochi secondi e dell'ottavo posto al Tour de France (di cui nei giorni scorsi è morto a 104 anni il vincitore di tappa più longevo, Émile Idée) nonostante un grande lavoro da gregario al servizio di Jonas Vingegaard. Un ottimo score che però lo statunitense vuole migliorare.
Le dichiarazioni di Jorgenson
"Il momento più bello dell'anno scorso è stata la vittoria della Parigi-Nizza, che non mi aspettavo e che non dimenticherò mai. Il solo pensarci mi fa ancora sorridere. La scorsa stagione è stata da sogno sotto diversi aspetti: ho superato limiti che non pensavo di poter battere e se l'ho fatto è anche grazie agli sforzi della squadra e al mio impegno nel rispettare i piani". In effetti, il californiano è cresciuto molto ultimamente e se lo ha fatto, a quanto pare, è anche merito di modifiche apportate in sede di allenamento con un lavoro biomeccanico per migliorare le proprie pedalate. "Era come se dovessi dimenticare la memoria muscolare o rompere quello schema e questo ha fatto una grande differenza. Ho imparato a conoscermi meglio e ora so di cosa ho bisogno per avere successo". Grandi progressi che Jorgenson, capace di disimpegnarsi bene sia nelle corse a tappe sia in quelle di un giorno, spera di mettere a frutto nel prossimo futuro: magari già nel 2025. "Un giorno spero di lottare per la classifica generale di un Grande Giro e lo dico perché quest'anno ho cambiato prospettiva. Durante il Tour de France non ho avuto giornate storte, a parte qualche momento difficile, e non sono mai crollato. E nella terza settimana mi sentivo ancora più a mio agio. Quindi, voglio fare questo salto di qualità quando arriverà quel momento. Non ho fretta, anche se non vedo l'ora che cominci la nuova stagione: intanto abbiamo ancora lavoro da fare".
Le condizioni di Van Der Poel
Passando dalla strada al ciclocross, ieri a Baal ha marcato visita Mathieu Van Der Poel a causa di un fastidio a una costola causato dalla caduta rimediata a Loenhout. Nonostante tutto, l'olandese dovrebbe essere regolarmente al via del Vlaamse Duinencross Koksijde, in programma il 3 gennaio. Se ne saprà di più nelle prossime ore, anche se da casa Alpecin-Deceuninck, tramite Christoph Roodhooft, si professa ottimismo. "A Loenhout ha forato ed è finito contro un paletto. Ce n'eravamo accorti, ma lui ha proseguito e poi ha vinto pure a Besançon. Questo tipo di incidenti presentano il conto dopo qualche giorno e infatti il dolore è aumentato con il passare dei giorni, ma non c'è nulla di preoccupante a livello medico: lo stop è stato solo precauzionale".
Continua a leggere tutte le notizie di sport su