Ciclocross, Van Der Poel cala il tris. "Ma non sono soddisfatto"

L'olandese si impone anche a Gavere alla vigilia del ritorno in scena di Van Aert. Non manca l'autocritica: "Ho fatto troppi errori"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
26 dicembre 2024
Mathieu Van Der Poel (Ansa)

Mathieu Van Der Poel (Ansa)

Roma, 26 dicembre 2024 - E sono tre su tre: neanche il tempo di aprire la propria stagione nel ciclocross dopo qualche settimana di attesa che Mathieu Van Der Poel fa la voce grossa e cala il tris imponendosi anche a Gavere dopo i successi già ottenuti a Zonhoven e Mol.  

La cronaca

  Eppure, l'olandese, alla vittoria numero 165 nel fango, non è pienamente soddisfatto di sé e della prova odierna. "Non ero troppo concentrato e sbagliavo troppo. Ho fatto tanti errori e mi sono detto di essere di più sul pezzo". E così è stato, per la non gioia di Michael Vanthourenhout e Thibau Nys, i primi degli 'umani', nonostante lo spiccato talento, staccati di 26" e 41" e costretti come gli altri colleghi ad accontentarsi delle briciole ora che nella stagione invernale è entrato in scena il figlio e nipote d'arte. Domani, a Loenhout, sempre in Belgio, il livello della contesa si alzerà allorché tornerà in scena dopo mesi di assenza dalle corse Wout Van Aert, che ha rimandato il suo debutto nel ciclocross a causa di un malanno di stagione, a sua volta preceduto dai postumi della caduta occorsa alla Vuelta 2024. Nel fango tornerà così una rivalità stellare che negli ultimi 10 anni ha letteralmente monopolizzato la disciplina. Basti pensare che i due, in coppia, hanno vinto 9 Mondiali su 10 (6 portati a casa da Van Der Poel e 3 da Van Aert), con il solo Tom Pidcock, quest'anno assente dal ciclocross, a spezzare nel 2022 il monopolio.

Addio a Hervé

  Passando alla strada, il ciclismo è in lutto per la prematura scomparsa di Pascal Hervé, morto a 60 anni a causa di un tumore allo stomaco annunciato soltanto a settembre: all'epoca si era parlato di un intervento per la rimozione completa del cancro che aveva lasciato sperare nel buon esito della successiva degenza. Oggi è invece il momento del dolore per un corridore che ha avuto il proprio apice nel 1996, quando indossò la maglia rosa al Giro d'Italia. Dopo appena due anni il francese viene coinvolto nello scandalo doping della Festina, incassando una sospensione di 2 mesi nel contesto di quanto accaduto al Tour de France 1998, vissuto da fido gregario di Richard Virenque: un copione che si sarebbe ripetuto con la positività riscontrata al Giro d'Italia 2001, di fatto il canto del cigno della sua carriera. Il messaggio di addio è però affidato a un altro compagno di squadra, Laurent Brochard. "Pascal, amico mio, sono sconvolto. Ho tanti ricordi bellissimi, ma avevamo anche molti progetti in comune. Non ho parole: non è facile trovarle in questi momenti".

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