Ciclocross, subito doppietta per Van Der Poel: "Non mi aspettavo di stare così bene"

L'olandese si impone a Zonhoven e Mol, mentre Van Aert marca visita: "Mi dispiace: sicuramente ci avrebbe tenuto a esserci"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
23 dicembre 2024
Mathieu Van Der Poel (Ansa)

Mathieu Van Der Poel (Ansa)

Roma, 23 dicembre 2024 - Le già esigue gare in calendario per godersi il duello più atteso del ciclocross (in mancanza del triello a causa del semaforo rosso acceso da Tom Pidcock per quest'anno) hanno perso per strada il Superprestige di Mol, dal quale uno dei due protagonisti, Wout Van Aert, ha dato forfait a causa di un malanno di stagione: l'altro beniamino del fango, Mathieu Van Der Poel, firma invece la doppietta lampo dopo aver già vinto ieri a Zonhoven nell'ambito della Coppa del Mondo.  

Le dichiarazioni di Van Der Poel

  Intercettato ai microfoni di WielerFlits, l'olandese ha commentato il suo exploit. "Penso che sia stata una delle mie migliori gare che abbia fatto e non me l'aspettavo. Ho fatto allenamenti diversi rispetto al solito in avvicinamento a questi appuntamenti, con l'idea di presentarmi più fresco al periodo delle feste. Invece mi sono sentito subito molto bene e anche le parti tecniche sono andate benissimo". Ottime notizie specialmente in prospettiva ai Mondiali di Liévin. "Direi che in vista di quell'appuntamento sto messo bene. Cominciare con una gara così dura è stato importante. Sono andato del mio passo fin dall'inizio e questo ha aiutato, anche se nella prima fase ho fatto qualche errore prima di ritrovare la linea giusta nel tratto fangoso". Poi un commento sul forfait di Van Aert. "Me la sono goduta, ma mi dispiace per lui, che come me penso ami fare il ciclocross. Già non aveva molte gare in programma e ora ha dovuto rinunciare pure a questa".  

Le richieste di Vaughters al ciclismo

  Dal fango alla strada, con Jonathan Vaughters, capo dell'EF Education-EasyPost, a chiedere un ciclismo economicamente più equo tramite i microfoni di CyclingNews. "Se si vanno a guardare gli sport capaci di costruire una grande base di appassionati, fondamentalmente ce ne sono diversi in cui può vincere qualsiasi squadra. Un esempio è la NFL negli Stati Uniti e il metodo che hanno trovato è un budget cap molto severo. La conseguenza è che c'è stato un aumento di appassionati proprio grazie all'imprevedibilità. Inoltre, c'è il draft, che consente alla squadra peggiore di scegliere per prima i rinforzi". Una premessa bella lunga per arrivare alle critiche da muovere al ciclismo. "Da noi si sbaglia che non esiste un sistema e non ci sono limitazioni. Guardiamo all'UAE Team Emirates, che in pochi anni ha costruito da zero un impero. La verità è questa: nel ciclismo di oggi si può comprare il successo e secondo me è qualcosa che non va bene e che dovrebbe essere regolamentato. Chi governa questo sport ha perso contatto con la realtà di esso e credo che questo non aiuti. Da un lato è un bene che entrino soldi, ma dall'altro servirebbero delle regole per consentire alle squadre più piccole di non essere fagocitate da questo sistema. Altrimenti gli sponsor vanno sempre dalle solite parti e così si toglie a molte formazioni come noi la possibilità di sognare, per esempio, di vincere il Tour de France".

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