Mondiali di ciclismo 2023, bilancio deludente su strada a livello maschile e femminile

La rassegnata iridata di Glasgow ben fotografa le difficoltà di due movimenti in preda a problematiche di diversa natura

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
14 agosto 2023
Alberto Bettiol (Ansa)

Alberto Bettiol (Ansa)

Roma, 14 agosto 2023 - L'anno non proprio positivo per il ciclismo italiano su strada, sia maschile sia femminile, è stato acclarato dall'esito dei Mondiali 2023, sui quali è calato il sipario domenica 13 agosto.  

Ciclismo maschile

  Certo, all'orizzonte ci sono ancora due appuntamenti per salvare la stagione: gli Europei 2023 e il Giro di Lombardia 2023. Volendo essere realistici, quest'ultimo sembra fuori dalla portata di qualsiasi corridore azzurro, così come lo è la Vuelta 2023, anche se in questi casi è sempre sbagliato escludere a priori qualsiasi scenario. Un po' lo insegna Filippo Ganna, secondo nella prova a cronometro di pochi giorni fa alle spalle di un maestoso Remco Evenepoel e secondo qualche mese prima alla Milano-Sanremo 2023, quando a vincere fu Mathieu Van Der Poel: se il primo risultato apparentemente è quasi deludente, il secondo ha superato ogni più rosea aspettativa della vigilia. La Classica delle Foglie Morte sembra però attualmente proibitiva per qualsiasi italiano: l'unica eccezione potrebbe essere rappresentata da Giulio Ciccone, che in effetti ha già stupito in positivo al Tour de France 2023, aggiudicandosi l'ambitissima maglia a pois. Per la spedizione azzurra sembra più facile puntare agli Europei, la cui prova in linea è in programma domenica 24 settembre: il percorso in terra olandese si presenta pianeggiante per gran parte del circuito da affrontare, al netto di uno strappo finale che potrebbe sorridere ai soliti noti. Non solo: in caso di arrivo in volata la carta Jonathan Milan potrebbe rivelarsi quella giusta per il ct Daniele Bennati, che verosimilmente continuerà a puntare su Alberto Bettiol, Matteo Trentin e Andrea Bagioli.

Ciclismo femminile

  Se Atene piange, Sparta non ride: la spedizione femminile, nei Mondiali da poco in archivio, è stata ancora più deludente di quella maschile sia nella prova a cronometro sia in quella in linea. La forbice che separava l'Italia da Olanda e Belgio sembra essersi divaricata di molto, ma è impossibile ignorare la sfortuna che ha letteralmente flagellato l'intero movimento. L'emblema è rappresentato da Elisa Longo Borghini, messa fuori causa dal Giro d'Italia 2023 e dal Tour de France 2023 rispettivamente da una caduta e da un'infezione cutanea i cui strascichi hanno toccato anche la recente spedizione iridata. Ne sa qualcosa anche Vittoria Guazzini, che a Wollongong si era aggiudicata il titolo a cronometro Under-23: è storia di quasi un anno fa, mentre questa stagione della classe 2000 è stata di fatto segnata dalla frattura del bacino occorsa all'alba di aprile. La mannaia della malasorte in seguito si sarebbe abbattuta anche su Elisa Balsamo, fermata da una frattura alla mandibola occorsa a fine maggio, quando praticamente la stagione dei Grandi Giri al femminile stava per entrare nel vivo: il lungo stop ha presentato il suo amarissimo conto anche sulle strade di Glasgow. Impossibile infine dimenticare Marta Cavalli, teoricamente recuperata dopo la brutta caduta occorsa al Tour de France 2022 ma di fatto, forse più per ragioni psicologiche che fisiche, da allora solo l'ombra di se stessa.

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