Narvaez, la gioia per la prima maglia rosa al Giro d’Italia 2024: "Mi sono attaccato a Pogacar ed è andata bene"

L'ecuadoriano svela la sua strategia. Conci e Pellizzari in coro: "Ci riproveremo"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
4 maggio 2024
Jhonatan Narvaez in maglia rosa

Jhonatan Narvaez in maglia rosa

Torino, 4 maggio 2024 – Chissà se la tappa 1 del Giro d'Italia 2024 sarebbe stata ugualmente così spettacolare senza l'aggiunta del doppio passaggio sullo strappo di San Vito, una salita non segnata come GPM che ha già acceso la Corsa Rosa. Tutti si aspettavano lo scatto di Tadej Pogacar e in effetti così è stato, ma a tallonare da vicino il grande favorito è stato Jhonatan Narvaez, di professione gregario di una Ineos Grenadiers che intanto assisteva al parziale naufragio di Thymen Arensman già a partire dal primo passaggio a San Vito: per l'ecuadoriano maturano così la seconda vittoria di tappa al Giro d'Italia e un simbolo del primato ricco di significati.

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Le dichiarazioni di Narvez

Basta riavvolgere il nastro della stagione fino alla Gand-Wevelgem 2024: è storia di fine marzo e il classe '97 si rendeva protagonista di una delle tante brutte cadute della primavera, riportando una commozione cerebrale che lo avrebbe allontanato dalla bici praticamente quasi fino alla partenza di Venaria Reale. Insomma, un motivo in più per gioire di un successo difficile da prevedere per tutti, anche per il diretto interessato, ma proprio per questo ancora più bello. "Non mi capitano spesso opportunità del genere: vincere oggi è stato bello anche perché l'ho fatto con la maglia di campione nazionale". In effetti, l'Ecuador, una delle nuove terre del ciclismo, non gioiva al Giro d'Italia dai tempi di Richard Carapaz, uno che la maglia rosa la difese con le unghie e con i denti fino all'ultima tappa: difficile prevedere un exploit del genere da parte di Narvaez, che intanto gode per quanto raccolto oggi. "La salita è stata dura dall'inizio alla fine e in qualche modo sono rimasto attaccato alla ruota di Pogacar: ho fatto un grande sforzo e ho dato tutto dal profondo del mio cuore, e infatti ora sono stanchissimo, ma ce l'ho fatta anche grazie al lavoro della squadra, che si è comportata benissimo".

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Le dichiarazioni di Conci e Pellizzari

Festeggia l'Ecuador ma sorride anche l'Italia, che riceve ottimi feedback da Nicola Conci e Giulio Pellizzari. Quest'ultimo, il più giovane al via di Venaria Reale, non nasconde la voglia di continuare a crescere e stupire. "Tutti hanno paura di Pogacar ed è giusto così. La mia strategia è stata provare ad anticiparlo, perché sapevo bene che nel confronto diretto non avrei retto: quando mi è passato accanto sono andato più di cuore che di gambe e ho provato anche emozione, essendo un mio idolo. Non è andata come volevo, ma ci riproverò, essendo solo la prima tappa". Parole analoghe da parte di Conci. "Ultimamente mi sentivo bene: ci tengo a questa corsa e ho lavorato sodo per arrivare bene qui. Ci ho provato, è stata una bella azione, ma non è andata bene: alla fine sono esploso e sono stato risucchiato da coloro che arrivavano da dietro a velocità folle. Ero così stanco che non sarei stato competitivo neanche in caso di arrivo in volata".

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