Giro d’Italia, le pagelle della cronometro: Ganna torna Superpippo, Pogacar prepara una domenica bestiale

Trionfo e lacrime per l'azzurro, lo sloveno rosa guarda già al tappone. Tiberi si conferma, luci e ombre per Thomas

di ANGELO COSTA
18 maggio 2024
Filippo Ganna

Filippo Ganna

Desenzano, 18 maggio 2024 – Filippo Ganna ha vinto la cronometro di Desenzano. Una prova perfetta per il campione italiano che è riuscito nell’impresa di battere la maglia rosa Tadej Pogacar. Ecco le pagelle.

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Le pagelle

10 e LODE a FILIPPO GANNA. Festeggia in lacrime, senza trovare le parole per una vittoria che gli mancava da nove mesi in assoluto e al Giro da tre anni: dopo l’amarezza di Perugia, dove si è visto sfrecciare sotto il naso Pogacar, sfrutta al meglio un percorso più adatto a lui, viaggiando ben oltre i 53 di media, come solo il re della crono può fare.

10 a TADEJ POGACAR. Sui tempi di Ganna per metà gara, non si tira il collo nella seconda parte, da specialisti. Così oltre a un ricco guadagno sulla concorrenza porta a casa anche le energie che torneranno utili nel tappone di Livigno: siccome ne parla da giorni come di una giornata mostruosa, indovinare chi sarà il mostro.

9 alla INEOS. Tre nei primi quattro, cinque nei primi dodici, soltanto perché Sheffield si complica la vita finendo in terra in una curva, non un inedito. Risultato impressionante, non certo sorprendente, che al team inglese fa quasi rimpiangere che le crono al Giro siano individuali e non di squadra.

7 a ANTONIO TIBERI. Bravo in salita, bravo a cronometro, ad ogni occasione conferma di esser pronto su tutti i terreni. Non è più un mistero, nè si nasconde: adesso nei tapponi può ribadire che il suo bel Giro ha tutto per diventare bellissimo, senza accontentarsi del quinto posto, ma alzando lo sguardo verso il podio.

6 a GERAINT THOMAS. Spingendo un rapporto grande come una padella da festa paesana (66 la moltiplica maggiore), chiude al quarto posto e sale al secondo posto in classifica. Ma a guardar bene, lascia a Pogacar altri 45 secondi, allontanandosi ulteriormente da lui: bilancio buono per chi corre per il secondo posto, non per l’albo d’oro.

6 a FILIPPO ZANA. Non è la sua specialità, diventa però la sua giornata: i suoi progressi contro il tempo non solo gli consentono di limitare i danni, ma pure di salire al settimo posto. Esauriti gli esami contro il tempo, arriva la salita: è il terreno ideale per poter costruirsi un futuro, infilandosi nelle zone più nobili.

5 DANI MARTINEZ. Campione nazionale colombiano della crono, oggi mostra soltanto le insegne, non il valore. Perde da tutti, tanto da Pogacar, abbastanza anche da Thomas, che infatti lo sorpassa. Vale per lui quel che riguarda gli altri: nei tapponi c’è strada per rimediare. Parlando di piazzamento finale, non certo di vittoria.

5 a LORENZO FORTUNATO. È un voto al tempo che incassa, ma è un risultato che non sorprende. Per quanto possa esser migliorato nella crono, non è la sua materia: a Perugia è andato meglio grazie alla salita finale, qui trova strada dritta e infatti paga. Ha subito la chance di rifarsi: di qui in avanti, soltanto montagna.

4 a ROMAIN BARDET. Una giornata no, dicono gli esperti. Ma è da inizio Giro che il francese, brillante in primavera, anzichè accendersi si spegne. Fin qui non ha regalato squilli importanti, adesso può aggiustare il tiro in montagna, magari puntando a una tappa: da come ha viaggiato finora, sembra un’impresa.

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