Le pagelle della tappa 5 del Giro d’Italia: Thomas da 10, grande Pietrobon. Male i team dei velocisti

Il francese d'Italia fa tutto benissimo, l'italiano al primo podio che conta. Dall'Uci l'unico vero attacco a Pogacar

di ANGELO COSTA -
8 maggio 2024
Benjamin Thomas celebra la vittoria a Lucca

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Lucca, 8 maggio 2024 – Benjamin Thomas ha vinto sul traguardo di Lucca la quinta tappa del Giro d’Italia. Una frazione tranquilla per i big della classifica generale.

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Le pagelle

10 a BENJAMIN THOMAS. Vince la tappa che non si aspetta, accendendola con un attacco sornione da lontano e alimentandola con accelerazioni a oltre 60 orari. E’ bravissimo anche a giocarsela con freddezza nel finale, da consumato pistard che nei velodromi ha costruito la sua carriera di campione e pure ha trovato la fidanzata, l’azzurra Martina Alzini.

9 a MICHAEL VALGREN. E’ bravo ad intuire che quella di Thomas è l’occasione buona, è bravo pure a supportare il francese per andare all’arrivo, mentre dietro i treni dei velocisti ritardano a partire. Fa tutto bene, se non benissimo è solo perchè ha con sè il cliente peggiore con cui discutere in volata.

9 a ANDREA PIETROBON. Sfumata la fuga del compagno Mattia Bais, ci prova lui, infilandosi nel trenino di Thomas e dando una mano per quel che può e riesce. Arriva stanchissimo nel finale, gioca benissimo le sue poche carte, arriva a meno di cento metri dal successo, ma il primo podio in una corsa World Tour non glielo porta via nessuno.

6 a JONATHAN MILAN. Primo indiziato per il successo di tappa, in salita diventa bersaglio dei team degli altri velocisti, ma si difende alla grande. Gli resta addosso il peso della rincorsa, che prima accetta, poi respinge per non portare in carrozza allo sprint chi, per amministrare la tappa, avrebbe dovuto muoversi meglio.

4 all’ALPECIN. Curiosa strategia quella del team belga: in salita si agita per fiaccare la concorrenza di Groves, poi si fiacca e si fa da parte, lasciando decollare la fuga che diventerà vincente. Così, nella città di Cipollini che al Giro è stato il più vincente, alla fine non festeggia un velocista: compreso il loro.

2 all’UCI. In attesa che lo faccia qualcuno in bici, ad attaccare Pogacar è la federazione internazionale, minacciando sanzioni allo sloveno, colpevole di indossare il body metà rosa e metà granata fornito dall’organizzazione. Questione risolta col cambio dei pantaloncini, tornati al classico nero: stesso colore di questa triste pagina.  

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