Le pagelle della tappa 7 del Giro d’Italia: non esiste voto per Pogacar, Tiberi guida l'Italia che fa sperare

Lo sloveno blinda la corsa con una crono spettacolo. L'azzurro risale in classifica con i sorprendenti Zana e Fortunato

di ANGELO COSTA -
10 maggio 2024
Tadej Pogacar

Tadej Pogacar

Perugia, 10 maggio 2024 – Tadej Pogacar è inarrestabile. La maglia rosa vince la cronometro di Perugia, superando Filippo Ganna e allungando ancora di più nella classifica generale.

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Le pagelle

?? a TADEJ POGACAR. Da zero a dieci, non esiste voto per questo fenomeno che al primo esame a cronometro da molto tempo in qua sparecchia il tavolo, portandosi via vittoria e Giro. C’era il sospetto che una settimana gli potesse bastare per chiudere i conti e mettersi a pensare al Tour, adesso c’è anche la certezza.

8 a LUKE PLAPP. Non sorprende che vada forte a cronometro, piuttosto stupisce che lo faccia il giorno dopo una tappa come quella degli sterrati vissuta interamente all’attacco. Mostra talento e personalità, chiude nei primi dieci e va a prendersi la maglia di miglior giovane che aiuterà a identificarlo meglio.

8 a ANTONIO TIBERI. Partito ad handicap dopo la sfortunata tappa di Oropa, dove ha pagato due forature nel momento chiave, la grande speranza d’Italia comincia nella crono, con cui ha dimestichezza, la sua personale rincorsa: rientra in classifica, pronto a continuare la scalata sulle prime salite in arrivo.

7,5 a PIPPO GANNA. Bene, ma non benissimo. E il primo ad accorgersene è lui: mentre tutti lo stanno già celebrando, Superpippo storce il naso, avendo capito di aver dato tutto, ma non abbastanza, almeno per arginare l’ondata Pogacar. Non lo aiuta l’innovativo cambio che monta per l’occasione, lo aiuterà di più il percorso della prossima crono, meno cattivo di questo.

7 a FILIPPO ZANA e LORENZO FORTUNATO. Vero che il finale da scalatori li aiuta, ma entrambi vanno oltre le aspettative, ritagliandosi cronometro di qualità pur non avendo confidenza con la specialità. Entrano nei dieci della classifica, in scia a Tiberi, con la fiducia e l’entusiasmo di chi avrà subito il terreno amico per confermarsi.

5 a GERAINT THOMAS. Prima del via omaggia Pogacar, riconoscendone la forza, poi la subisce, pagando un distacco che forse nemmeno lui si aspettava. Tiene botta in pianura, spingendo un rapporto impossibile (66 la moltiplica maggiore), in salita paga dazio come tutti gli altri, anche se alla vigilia era considerato più degli altri.

5 a CIAN UIJTDEBROEKS. Si sapeva che la cronometro era il suo punto debole, purtroppo lo dimostra anche. Finisce lontano dai migliori, aggrappandosi alla salita finale per limitare i danni. Scivola tre minuti indietro, rimettendoci la maglia di miglior giovane, ma a 21 anni ha ancora tanta strada davanti per rimediare, specialmente in montagna.

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