Parigi-Roubaix 2024, Van Der Poel: "Volevo onorare la maglia iridata e lo sto facendo"
Grande soddisfazione per l'olandese, che colleziona un'altra impresa dopo quella nel Fiandre una settimana fa: "Oggi io e la squadra siamo stati ancora più bravi"
Roubaix (Francia), 7 aprile 2024 - Nella conferenza stampa della vigilia si chiedeva, tra timori reali e pretattica, se avesse ancora le gambe sfoderata al Giro delle Fiandre 2024: la risposta, se mai ce ne fosse bisogno, arriva a 59 km dal traguardo con uno scatto perentorio che consegna la Parigi-Roubaix 2024 a Mathieu Van Der Poel, il secondo campione iridato nella storia a mettere a referto questa doppietta.
Le dichiarazioni di Van Der Poel
Rispetto a un anno fa, stavolta l'olandese ha potuto godersi appieno la passerella nel velodromo, precedendo di 3' il compagno di squadra Jasper Philipsen e Mads Pedersen: numeri che fanno paura anche al diretto interessato. "E' difficile da credere: quest'anno la squadra è stata ancora più forte. Sono super orgoglioso del lavoro fatto dai ragazzi e da me, che ho capitalizzato al meglio quanto avevamo seminato prima. Mi sentivo bene e ho provato a scattare da lontanissimo: è andata bene e la giornata si è confermata ottima per me". Eppure, nonostante il vantaggio siderale, anche Van Der Poel ha temuto la più classica delle insidie dietro l'angolo nell'Inferno del Nord. "In questa corsa il rischio di forare è altissimo, ma avendo creato un bel gap tra me e gli altri mi sono tutelato in questo senso. Una settimana fa, al Giro delle Fiandre, avevo chiuso con la spia rossa accesa: oggi invece è andato tutto bene dall'inizio alla fine". In effetti, l'olandese sta palesando una condizione fisica ottimale praticamente da inizio anno, comprendendo anche il finale della stagione di ciclocross. "Non avrei mai immaginato di raggiungere questi traguardi nel 2024. Il mio obiettivo era mettere in mostra e onorare al meglio la mia maglia iridata e finora ci sono riuscito benissimo".
Dilemma futuro per Philipsen e flop Italia
Il sogno della vigilia di Philipsen era arrivare a braccetto al velodromo con Van Der Poel: i piazzamenti, gli stessi di un anno fa, danno ragione al belga, che però ha tagliato il traguardo con 3' di ritardo dal compagno di squadra almeno da qui a fine stagione. Poi si vedrà, come ha detto il diretto interessato, in scadenza con l'Alpecin-Deceuninck e, alla luce di una gamba sempre più convincente nelle Classiche, forse desideroso di trovare più spazio e campo libero. Al momento tra le parti vige un cauto ottimismo che potrà trovare, o meno, riscontri al termine della primavera, quando Philipsen comunicherà notizie sicure sul suo futuro. Per ora, a meno di novità nel programma, i due alfieri dell'Alpecin-Deceuninck saranno entrambi al via dell'Amstel Gold Race 2024, corsa che Van Der Poel ha già vinto nel 2019. E l'Italia? Che la giornata per gli azzurri fosse destinata a diventare nefasta lo si era capito presto: per la precisione quando Elia Viviani, Jonathan Milan e Alberto Bettiol erano finiti subito sull'asfalto, con i primi due costretti al ritiro. Il miglior italiano al traguardo è stato Andrea Pasqualone, 50esimo: male, ma non quanto nel 1927, quando Alfonso Piccin chiuse 67esimo.Leggi anche - Monza-Napoli 2-4
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