Parigi-Roubaix 2024, Van der Poel senza rivali. Paura per Viviani. L'ordine d'arrivo

A una settimana dal Giro delle Fiandre, l'olandese si ripete all'Inferno del Nord ed è solo il secondo campione iridato a centrare questa doppietta: completano il podio Philipsen e Pedersen

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
7 aprile 2024
Mathieu Van der Poel, altra impresa alla Roubaix (Ansa)

Mathieu Van der Poel, altra impresa alla Roubaix (Ansa)

Roubaix (Francia), 7 aprile 2024 - Quando in una Classica c'è Mathieu Van Der Poel i quesiti sono due: quando attaccherà e con che gap sul resto del gruppo arriverà al traguardo. Nella Parigi-Roubaix 2024 l'olandese scatta a 59 km dal traguardo, sul tratto in pavé di Orchies, quindi neanche uno dei più difficili e temuti, e fa il vuoto, rifilando 3' precisi al compagno di squadra Jasper Philipsen e a Mads Pedersen, che completano il podio battendo in volata Nils Politt. Si tratta dei primi umani alle spalle del campione iridato, che con la medesima maglia bissa la vittoria di ieri di Lotte Kopecky e anche il suo proprio successo di un anno fa. Sorride anche l'Alpecin-Deceuninck, che si gode praticamente l'en-plein parziale nelle Classiche Monumento in stagione sbaragliando la concorrenza degli altri squadroni. Ma soprattutto sorride Van Der Poel, il secondo corridore nella storia a riuscire a vincere in maglia iridata il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix: il tutto con un appuntamento lanciato alla Liegi-Bastogne-Liegi 2024, dove però la missione si farò più complicata per la presenza di un certo Tadej Pogacar, tanto per restare in ambito di fuoriclasse.

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La cronaca

  La prima sorpresa di giornata arriva al foglio firma, dove non si presenta un potenziale protagonista come Dylan Van Baarle (Visma-Lease a Bike). Il primo scatto è di Dries De Bondt (Decathlon AG2R La Mondiale Team), ma a comporre la fuga buona sono Per Strand Hagenes (Visma-Lease a Bike), Rasmus Tiller (Uno-X Mobility), Kasper Asgreen (Soudal Quick-Step), Marco Haller (Bora-Hansgrohe), Liam Slock (Lotto Dstny), Gleb Syrica (Astana Qazaqstan Team) e Kamil Malecki (Q36.5 Pro Cycling Team). La presenza in particolare di Asgreen in questo drappello preoccupa il gruppo, che infatti non molla prima di dover cambiare i propri piani per una caduta: a terra finiscono Elia Viviani (Ineos Grenadiers) che viene trasportato in ospedale, Jonathan Milan (Lidl-Trek), costretto anche lui al ritiro, e Alberto Bettiol (EF Education-EasyPost), tutti potenziali protagonisti. Il redivivo De Bondt prova a sfruttare il caos per tornare sulla testa della corsa: a lui si accoda Dusan Rajovic (Bahrain Victorious). I due riescono a riportarsi sui battistrada, che affrontano il primo tratto in pavé, quello di Troisvilles-Inchy di 2,2 km: nel gruppo devono subito fare i conti con una foratura Christophe Laporte (Visma-Lease a Bike), Joshua Tarling (Ineos Grenadiers), che poi sarà squalificato per scia prolungata, e Tim Merlier (Soudal Quick-Step), che già prima era rimasto coinvolto nella caduta fatale ai due italiani. Un guaio meccanico allontana Syrica dalla testa della corsa. Il Saint-Phyton smembra il gruppo dei migliori dietro impulso dell'Alpecin-Deceuninck: a farne le spese la Lidl-Trek, che inizialmente si fa sorprendere da questo ritmo, insieme ad altri big che restano attardati nel secondo troncone. Intanto uno spartitraffico e una propria distrazione mettono k.o. Laurenz Rex (Intermarché-Wanty), che già era caduto all'alba della giornata. Complice la velocità folle, la situazione appare ben delineata già dopo i primi settori in pavé: davanti c'è un drappello composto da una trentina di corridori, praticamente quasi tutti i favoritissimi, e alle loro spalle, a distanza già siderale di 2'30'', ci sono tutti gli altri. La corsa, come da previsioni, esplode poco prima della Foresta di Arenberg e dei suoi 2,3 km in pavé durissimo: usciti indenni dalla temutissima chicane, Mads Pedersen (Lidl-Trek) approccia al comando prima dell'accelerata di Mathieu Van Der Poel (Alpecin-Deceuninck), con a ruota Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), poi rallentato da una foratura, e Mick Van Dijk (Visma-Lease a Bike). Dalle retrovie rinviene un altro drappello, che si fonde con i battistrada, dai quali perde contatto Pedersen per una foratura. Sembra finita per il danese, che invece riesce a riportarsi sulla ruota di Van Der Poel, a sua volta in impasse: davanti c'è infatti il compagno di squadra Gianni Vermeersch (Alpecin-Deceuninck), Stefan Kung (Groupama-FDJ) e Nils Politt (UAE Team Emirates). Anche questo attacco viene chiuso, ma come conseguenza il gruppo dei migliori si screma sempre di più. Dopo una fase di calma apparente, Van Der Poel attacca sull'1,7 km del settore di Orchies: merito anche del buco fatto da Vermeersch. Alle spalle del campione iridato, complice il disturbo costante di Philipsen e Vermeersch, manca l'accordo e così il gap prima del settore Mons-en-Pévèle e i suoi 3 km va oltre 1'. Il vantaggio di Van Der Poel, che si permette anche il lusso di sbagliare una curva, sale: a 35 km dal traguardo sfonda addirittura il muro dei 2' sul primo plotone di inseguitori, in cui ci sono, tra gli altri, Pedersen, Philipsen, Kung e Politt, che corrono praticamente per completare il podio. Da questo drappello si sfila a causa di una scivolata Laurence Pithie (Groupama-FDJ), che cade all'imbocco del tratto Cysoing-Bourghelles: il neozelandese viene raggiunto da Vermeersch, ma i due sembrano ormai distanti da Pedersen, Philipsen, Kung e Politt. Intanto Van Der Poel si gode l'apoteosi di pubblico offerta dai 2,1 km del Carrefour de l'Arbre, quello che gli consente di portare quasi a 3' il vantaggio sul quartetto alle sue spalle. Sul settore di Gruson a sorpresa Philipsen scatta e manda in crisi Kung. A giocarsi il podio alle spalle di un Van Der Poel spaziale, che ha il tempo di godersi la passerella vincente nel velodromo, è un terzetto: Politt prova ad anticipare i due velocisti, ma Philipsen prima e Pedersen poi lo sorpassano e vanno a completare il podio.

Ordine d'arrivo Parigi-Roubaix 2024

  1) Mathieu Van Der Poel (ADC) in 5h25'58'' 2) Jasper Philipsen (ADC) +3'00'' 3) Mads Pedersen (LTK) +3'00'' 4) Nils Politt (UAD) +3'00'' 5) Stefan Kung (GFC) +3'15'' 6) Gianni Vermeersch (ADC) +3'47'' 7) Laurence Pithie (GFC) +3'48'' 8) Tim Van Dijk (TVL) +4'45'' 9) Jordi Meeus (BOH) +4'47'' 10) Soren Waerenskjold (UXM) +4'47''  

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