Ciclismo, Pogacar: "Buone risposte in Canada. Ma al Mondiale sarà dura"

Lo sloveno felice a metà dopo il doppio impegno in Nord America: "Ho ottenuto una vittoria e un settimo posto: speravo in qualcosa di più, ma per Zurigo sarò pronto"

16 settembre 2024
Tadej Pogacar (Ansa)

Tadej Pogacar (Ansa)

Roma, 16 settembre 2024 - Che Tadej Pogacar, nonostante quasi due mesi di assenza dalle corse, tornasse in scena solo per timbrare la presenza era uno scenario da escludere a priori. In effetti, la doppia trasferta in Canada tra GP del Quebec e GP di Montréal, si chiude con un uno su due: 'solo' settimo posto in volata nella prima gara, vinta dall'amico Michael Matthews, e successo nella seconda con un numero dei suoi che a molti, anche per la similitudine nel percorso, ha fatto pensare alle prove generali di ciò che potrebbe accadere nella prova in linea dei Mondiali di Zurigo.  

I dettagli

Naturalmente, quando Pogacar vince sceglie di farlo solo alla Pogacar: per la precisione, con un assolo da un giro e mezzo che agli altri ha lasciato solo la polvere e che invece ha infiammato la folla. "Vincere così mi dà fiducia e motivazione": parole e musica dello sloveno, uno che in realtà di ingredienti come fiducia e motivazione non ne avrebbe bisogno dopo una stagione in cui finora ha vinto 22 volte e, parlando della stretta attualità, anche in occasioni ben più importanti di quelle offerte dalla due giorni in Canada. Tornare a correre però dopo una lunga assenza, per quanto meritata dopo le fatiche della doppietta Giro-Tour, nasconde tante incognite anche se sei il numero uno come appunto Pogacar, leader incontrastato del ranking Uci. "Non avevo idea dei feedback che avrei raccolto dalle mie gambe dopo tutto questo tempo e mi sono stupito in positivo. Nel GP del Quebec però sono rimasto deluso dal fatto che, nonostante le ottime sensazioni, io non sia riuscito ad andare oltre il settimo posto: per essere totalmente felice avrei dovuto ottenere almeno un podio". Detto, fatto e così i primi 'venti di crisi' un autocritico Pogacar li scaccia con il grande assolo di Montréal che serve da allenamento in vista dell'appuntamento di Zurigo. "Non c'è molto altro che si possa fare nelle prossime due settimane, a parte qualche pedalata più intensa. Vincere non sarà facile, ma c'è sempre una possibilità per farlo. Anche a Glasgow, l'anno scorso, avevo delle chance e infatti sono arrivato terzo in un percorso non adatto alle mie caratteristiche. Quest'anno il tracciato sembra più affine a me e quindi a Zurigo so di potermela giocare. Un Mondiale però - ammette Pogacar - è sempre un Mondiale e dunque vincere sarà difficile". Mondiale che curiosamente, nel 2026, farà tappa proprio a Montréal. "Sarà un appuntamento molto importante per questa città e per tutto il ciclismo canadese e spero possa essere una bella esperienza anche per me. Però è molto lontana nel tempo e allora preferisco vivermi il presente, che parla di Zurigo: prima però mi concederò una festa con la squadra, ma piccola, perché bisogna restare concentrati per il Mondiale".

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