Ciclismo, per Pogacar e Van Aert tanta Italia nella coda della stagione
I due assi saranno protagonisti di diverse corse nostrane, con lo sloveno che comincia anche ad ammiccare al Giro
Roma, 12 settembre 2023 - Negli ultimi anni entrambi hanno abituato decisamente male i tifosi italiani, costretti spesso ad assistere alle loro gesta soltanto attraverso la televisione. Proprio nel finale della stagione tuttavia sia Tadej Pogacar sia Wout Van Aert hanno intenzione di farsi perdonare, partecipando a diverse corse nostrane.
Il programma
Partendo dal belga, in programma ci sono la Coppa Bernocchi 2023 e il Gran Piemonte 2023, al via rispettivamente il 2 e il 5 ottobre: il tutto mettendo nel mirino i Mondiali di Gravel 2023, che si svolgeranno nel successivo fine settimana a Treviso. Lo sloveno correrà in Italia addirittura prima: l'appuntamento è per la Coppa Sabatini 2023, in programma il 14 settembre a Peccioli. Anche in questo caso però l'obiettivo a medio-lungo termine è decisamente più ambizioso: la caccia al tris nel Giro di Lombardia 2023, in programma il 7 ottobre. Non solo: nel futuro di Pogacar potrebbero esserci ancora più tracce d'Italia. Pare infatti avvicinarsi il debutto al Giro, come lasciato intendere a denti stretti dal diretto interessato: forse addirittura già nel 2024, magari anche per distogliere momentaneamente il pensiero da quel Tour de France diventato un'ossessione negli ultimi anni. Colpa, se così si può dire, di Jonas Vingegaard, che oggi sulle strade della Vuelta 2023 sta praticamente facendo le prove generali per la caccia alla doppietta: vincere due Grandi Giri in un anno. Chissà che la sfida tra i due non possa riproporsi proprio sulle strade d'Italia, mettendo nel mirino quella combo Giro-Tour che manca dal 1998, a firma del compianto Marco Pantani.
Sanchez verso il ritiro
Prima però, appunto, c'è da concludere la Vuelta in corso, che per qualcuno segnerà soltanto la fine di gran parte delle fatiche stagionali, mentre per qualcun altro addirittura l'epilogo della carriera: è il caso di Luis Leon Sanchez, al passio d'addio proprio sulle strade di casa. L'annuncio era nell'aria ed è arrivato a mezzo social nel secondo e ultimo giorno di pausa della corsa spagnola, nella quale il classe '83 sta provando a mettersi in mostra con qualche sporadico tentativo di fuga: praticamente il piatto forte di un'intera carriera, impreziosita da diversi sigilli di tutto rispetto. Curiosamente, il meglio di sé Sanchez lo ha dato in Francia, con a referto 4 tappe vinte al Tour e un successo alla Parigi-Nizza. Non solo: lo spagnolo si è laureato campione nazionale per ben 5 volte (1 in linea e 4 a cronometro), oltre ad aver messo le mani su 2 edizioni della Classica di San Sebastian. Insomma, una carriera di tutto rispetto nella quale però forse è mancato quell'acuto clamoroso atteso fin dal 2004, anno dell'ingresso nel mondo del professionismo. Poco male per il movimento iberico, che mai come ora sogna in grande grazie ai suoi tanti astri (più o meno) nascenti, curiosamente oggi quasi tutti protagonisti sulle strade della Vuelta: quelle che segneranno la fine della lunga carriera di Sanchez, messo in ombra forse anche dal paragone impietoso con un certo Alejandro Valverde.
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