Tre Valli Varesine 2024, Pogacar sulla cancellazione: "Scelta giusta: oggi troppi rischi"

Lo sloveno si fa portavoce del gruppo: "Abbiamo ancora negli occhi la tragedia di Muriel Furrer e correre in queste condizioni avrebbe messo a repentaglio la nostra sicurezza"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
8 ottobre 2024
Tadej Pogacar (Ansa)

Tadej Pogacar (Ansa)

Varese, 8 ottobre 2024 – Il Trittico Lombardo 2024 perde un pezzo, il più pregiato e atteso dai tifosi: dopo aver già disputato la Coppa Agostoni 2024 e la Coppa Bernocchi 2024, vinte rispettivamente da Marc Hirschi e Stan Van Tricht, della Tre Valli Varesine 2024 negli annali resta solo la gara femminile, a sua volta appannaggio di Cedrine Kerbaol su Silvia Persico. Quella maschile, dopo i tagli al percorso (da 200 km a 168 km), la partenza ritardata e tanta speranza, è stata vittima del maltempo e annullata dopo 57,9 km di gara, come mai successo in 103 adizioni: la decisione è stata della giuria, ma avallata dai corridori, tra i quali a farsi portavoce è Tadej Pogacar, la stella più attesa (invano) all'arrivo.

Le dichiarazioni di Pogacar

 "Sono qui per parlare a nome dei corridori: mentre eravamo in gara, abbiamo avuto la sensazione di non pedalare in piena sicurezza. La strada era coperta d'acqua che veniva da tutte le parti, compresi purtroppo i tombini. Non si riusciva a vedere l'asfalto, che era come se fosse coperto da uno strato di acqua e tutto ciò aveva già causato diverse forature e altrettante rotture delle intere ruote". Il neo campione iridato, oggi quasi il sindacalista dell'intero gruppo, prosegue nelle spiegazioni dei tanti problemi incontrati in prima persona e dai propri colleghi negli appena quasi 58 km percorsi oggi. "Abbiamo pedalato per alcuni giri del percorso e non sapevamo cosa aspettarci: in queste condizioni è facile perdere il controllo del manubrio, scivolare e incappare in incidenti molto seri. Quindi - continua Pogacar - abbiamo parlato tra di noi e ci siamo messi d'accordo per far annullare la gara". Non senza rimpianti. "Avremmo voluto finirla, ma non si sa mai quando gli incidenti potrebbero capitare e in condizioni come queste rischiare non aveva senso. Ricordiamo quello che è accaduto in Svizzera alla povera Muriel Furrer appena pochi giorni fa nella discesa della prova juniores dei Mondiali".

In effetti, dopo la tragedia successa a Zurigo si è tanto parlato, tra addetti ai lavori e semplici appassionati, di un ciclismo sempre meno sicuro e sempre più votato al solo spettacolo: oggi a quanto pare ha prevalso la linea della saggezza, come ribadito da Pogacar. "Non sono un esperto del meteo, ma sotto l'acqua in bici ci sono stato diverse volte. Per quella che è la mia esperienza, l'acqua non scompare dall'asfalto appena smette di piovere. Piuttosto - continua lo sloveno - sapevamo da giorni delle previsioni meteo previste per oggi e quindi si poteva fare qualcosa di diverso: ad esempio accorciare la gara femminile e anticipare di un'ora la nostra".

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