Ciclismo, Van Aert vicino al ritorno: “Farò qualche gara di ciclocross”

Il belga, fermo dalla caduta in discesa alla Vuelta 2024, sarà protagonista nella stagione del fango: "Ma non ho ancora una data"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
23 ottobre 2024
Wout Van Aert (Ansa)

Wout Van Aert (Ansa)

Roma, 23 ottobre 2024 - Calato definitivamente il sipario sulla stagione su strada, agli appassionati non resta che aspettare che si avvii l'annata del fango del ciclocross per rivedere in azione alcuni dei propri beniamini: tra essi notoriamente c'è Wout Van Aert, fermo da inizio settembre per una brutta caduta in discesa alla Vuelta 2024 (dove aveva ormai blindato la maglia verde, oltre ad aver vinto 3 tappe) che all'apparenza pareva aver causato 'solo' un taglio profondo. Invece per il belga è cominciato l'ennesimo calvario che però, almeno a sentire il diretto interessato, non dovrebbe rovinare anche i piani della stagione del ciclocross.

I dettagli

In realtà, già da qualche settimana Van Aert è tornato in bici per allenamenti blandi prima di alzare gradualmente il ritmo. All'epoca però il corridore della Visma-Lease a Bike, pur confermando i riscontri positivi in termini di guarigione da una ferita che ha necessitato di un trattamento importante in ospedale per evitare guai peggiori, lasciava un bel punto interrogativo su ciò che sarebbe accaduto o meno nel fango. Chissà, magari nella testa del fresco 30enne saranno balenate anche delle riflessioni generali sulla carriera, pensando a ciò che forse si poteva sacrificare per provare a raccogliere più risultati su strada. Invece la passione ha avuto ancora la meglio e così Van Aert, come confermato ai microfoni di WielerFlits, è pronto a essere protagonista anche in inverno. "Mi vedrete sicuramente in qualche gara, ma non c'è ancora una data precisa. Il fatto però che mi sono riposato prima del solito e ho ripreso gli allenamenti prima potrebbe essere anche una cosa positiva". Insomma, con questa mossa decisa più che altro dal fato avverso il belga spera di poter trarre beneficio anche a lungo termine: un trend che, restando alla strada, sempre più corridori cavalcano, anticipando le vacanze ben prima del termine della stagione con la speranza di presentarsi più freschi alla nuova annata. Passando al fango, chissà quali sarà il programma di Mathieu Van Der Poel e Tom Pidcock, i fuoriclasse multidisciplinari che in inverno vanno a complicare i piani degli specialisti del ciclocross: tra essi svetta Eli Iserbyt, protagonista di un gesto antisportivo (un litigio con Ryan Kamp culminato nel danneggiamento della bici del rivale) e sospeso per 3 turni, poi diventati 2.

Il sogno infranto di Berg e Nisbet

C'è chi non vede l'ora di montare in sella, anche su più superfici, e c'è chi evidentemente capisce presto di non essere tagliato per la vita da ciclisti, neanche 'solo' su strada: è il caso di Gabriel Berg e Cormac Nisbet, due talentini della Soudal Quick-Step Development Team che hanno deciso di ritarsi, abbondonando così il sogno di diventare professionismi. La motivazione, comune, è presto detta per entrambi: troppe pressioni, troppa fatica e una vita privata sacrificata per rincorrere l'ambizione, personale o spinta dalla squadra, di diventare i nuovi Tadej Pogacar o Remco Evenepoel. Un sogno legittimo, così come lo è fermarsi prima che diventi un incubo per uno stile di vita complicato che non a tutti i giovani può calzare a pennello.

Leggi anche - Napoli, il lavoro occulto di Conte: dal modulo fluido alle mosse all'intervallo

Continua a leggere tutte le notizie di sport su