Vuelta 2023, Evenepoel accende un caso in seno alla Soudal Quick-Step

Al termine della tappa vinta da Roglic il belga lamenta un grave errore di comunicazione con la squadra, ma le sue recriminazioni destano perplessità

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
2 settembre 2023
Remco Evenepoel (Ansa)

Remco Evenepoel (Ansa)

Roma, 2 settembre 2023 - E' possibile che nel ciclismo iper tecnologico dei tempi moderni un corridore di una squadra di categoria World Tour non abbia la reale contezza di dove sia collocato l'arrivo e di quanti corridori ci siano eventualmente in testa alla corsa? A quanto pare sì, almeno a sentire Remco Evenepoel.  

Il caso  

 Il nastro va riavvolto fino all'arrivo di Xorret de Catì, quello che ha incoronato in toto la Jumbo-Visma, con Primoz Roglic ad assicurarsi la tappa 8 della Vuelta 2023 e Sepp Kuss a strappare la maglia rossa a Lenny Martinez. Insomma, non proprio un epilogo inatteso alla vigilia. Se non fosse per la furia di Evenepoel subito dopo la fine della frazione. Quella che sembrava una normale reazione dettata dai rimpianti per una volata forse non gestita nel migliore dei modi, a detta del belga, nasconde ben altro: un errore di comunicazione con la Soudal Quick-Step. Al centro del contenzioso l'effettiva composizione del drappello al comando, con il vincitore della Vuelta 2022 che ipotizzava l'esistenza di un altro plotone. Invece no: la testa della corsa era costituita proprio dal gruppo che avrebbe premiato la volata di Roglic. Di certo la versione fornita davanti a microfoni e taccuini da Evenepoel non nasconde qualche lacuna. Risulta infatti difficile pensare che, nell'era delle radioline, tra corridore e ammiraglia ci possa essere stato un malinteso di tale portata. Anche lo stesso atteggiamento in corsa del campione iridato a cronometro cozza con quelle che, a detta sua, erano le sue convinzioni del momento: se in palio non c'era la vittoria della tappa, per quale motivo Evenepoel aveva lanciato lo sprint? Forse per una mera prova di forza nei confronti di quello che potrebbe essere il rivale più probabile?

Gli altri problemi

  Di certo l'inizio di questa Vuelta è stato tutt'altro che fortunato per la Soudal Quick-Step. Ne sa qualcosa proprio Evenepoel, che porta ancora sul viso i segni della caduta occorsa subito dopo aver tagliato il traguardo con le braccia al cielo nella tappa 3: colpa di un contatto ad altissima velocità con un'addetta ai lavori. Qualche altra grana l'ha spiattellata con i suoi soliti modi tutt'altro che diplomatici Patrick Lefevere, il gran capo della squadra belga a quanto pale in totale balia di un virus che ha già messo ko Andrea Bagioli. Lo stesso Evenepoel, sempre secondo il Lefevere pensiero, attualmente non è al meglio a causa dei postumi di quella caduta che evidentemente vanno ben oltre il cerotto sull'arcata sopraccigliare destra. Insomma, se in casa Jumbo-Visma attualmente regna l'apoteosi totale, per la Soudal Quick-Step vale l'opposto. A coronamento di questo momento tutt'altro che felice ci si è messo il malinteso odierno: sempre ammesso che le cose siano andate come dichiarato a denti stretti da un Evenepoel che, a sentire Lefevere, soffre senza lamentarsi. Il direttore sportivo più controverso del mondo del ciclismo la penserà ancora così dopo oggi?

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