Vuelta 2024, Roglic penalizzato di 20''. Cosa è successo nella tappa 15

Lo sloveno punito dalla giuria ben oltre la fine della frazione del Cuitu Negru a causa di scia prolungata: ora il gap da O'Connor sale a 1'03''

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
2 settembre 2024
Primoz Roglic (Ansa)

Primoz Roglic (Ansa)

Roma, 2 settembre 2024 - Nell'era in cui anche il ciclismo è diventato più tecnologico, tra VAR e regolamenti sempre più strigenti (non ultima l'introduzione dei cartellini gialli), la situazione di corsa può cambiare anche a distanza di molto tempo dalla fine della gara. Anche Primoz Roglic ha sperimentato questa sensazione dopo essersi visto infliggere 20'' di penalizzazione molto oltre la fine della tappa 15, quella regina, della Vuelta 2024.  

Cosa è successo

  In realtà, chi ha seguito la frazione culminata nella scalata al mitico Cuitu Negru e alle sue rampe al 24% di pendenza, ammirando nella nebbia l'impresa compiuta dal sempre più sorprendente Pablo Castrillo, non è rimasto molto stupito dalla sanzione comminata dalla giuria. Tutto parte dal cambio di bici effettuato dallo sloveno a 22 km dal traguardo, dunque poco prima dell'inizio dell'ascesa che assegnava anche il trofeo in ricordo di Alberto Fernandez, lo sfortunatissimo ciclista spagnolo deceduto nel 1984 in un incidente stradale: cambio di bici tra l'altro non dovuto a guai meccanici, bensì alla scelta ponderata di usare un mezzo più leggero e dotato di monocorona, quindi ancora più adatto a una salita così dura. Una scelta, lecita in termini di regolamento, che però aveva già scontentato una fetta degli appassionati sui social, gli stessi che si sarebbero accorti della scia prolungata del corridore della Red Bull-Bora-Hansgrohe, scortato dai compagni di squadra Daniel Felipe Martinez e Roger Adrià. Il problema per i tre, soprattutto per Roglic, è che ad accorgersi della presenza prolungata dietro l'ammiraglia per accelerare il rientro in gruppo appunto grazie alla scia è stata anche la giuria, che nella tarda serata di domenica ha calato la doccia gelata dopo che già la tappa non era andata come auspicato dalla squadra tedesca: 20'' di penalità e dunque musica per le orecchie dei rivali della classifica generale. Si parte da Ben O'Connor, che su strada aveva lasciato 38'' (molto meno di quanto temuto), e aveva visto il suo margine ridursi inizialmente ad appena 43'': margine che ora diventa di 1'03'', forse comunque non sufficiente a difendere la maglia rossa anche oltre la temutissima cronometro di Madrid, ma intanto molto più incoraggiante. Si arriva poi a Enric Mas, che già su strada si era mostrato più pimpante del rivale, anche staccato sulle pendenze più dure: tra i due adesso in classifica generale c'è 1'20''. Più defilati, a livello di classifica generale ma forse anche per quanto visto sul piano della forma, ci sono anche Richard Carapaz e Mikel Landa, che a loro volta gioiscono per il provvedimento comminato dopo la tappa 15 che potrebbe riaprire ulteriormente i giochi per il podio, in ogni gradino. Se queste sono le cattive notizie, la buona per Roglic riporta alla giornata di riposo, l'ultima, prevista oggi: l'occasione buona per rifiatare e recuperare energie in vista dell'attacco finale alla maglia rossa, inseguita con l'obiettivo di mettere nel mirino il poker dopo i successi già ottenuti nel 2019, nel 2020 e nel 2021.

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