America's Cup, com'è fatta Luna Rossa e come funzionano le barche volanti AC75
I materiali utilizzati, i foil, le dimensioni e il peso degli scafi utilizzati per la 37^ edizione della Coppa America
Roma, 12 settembre 2024 – La Formula 1 della vela. L’America’s Cup è stata paragonata dai partecipanti e dagli addetti ai lavori alla competizione di motorsport per eccellenza, non soltanto per le velocità raggiunte dalle imbarcazioni, che in proporzione possono competere con quelle delle monoposto ma anche per il livello tecnologico raggiunto in questa 37^ edizione della Coppa America. Questo perché le nuove barche scelte, gli AC75 Foiling, sono delle vere barche volanti: si tratta infatti di imbarcazioni monoscafo dotate di due strutture mobili, chiamate foil che consentono allo scafo di non toccare la superficie dell’acqua.
Queste appendici a forma T smussata sono collegate alla barca tramite un meccanismo a braccio che viene regolato da un sistema idraulico e che una volta in acqua, alla giusta inclinazione, fungono da vere e proprie ali, con un concetto simile a quello degli aeroplani. I foil sfruttano infatti il flusso del fluido in cui si trovano per riuscire a sollevare l’imbarcazione. La forma specifica di queste appendici consente di creare una differente pressione che permette di sollevare la barca dall’acqua grazie ad una forza detta portanza. Per questo le imbarcazioni di America’s Cup hanno uno scafo senza deriva, non dovendo bilanciare l’eventuale inclinazione generata dalla forza del vento. La chiglia è sostituita dai foil. A questi si aggiunge un timone, sempre con forma a T che permette di mantenere la rotta e bilanciare l’imbarcazione. A dispetto delle loro capacità di velocità, che li hanno visti superare i 40 nodi in diverse occasioni durante le regate di Louis Vuitton Cup ma che possono toccare anche i 50 nodi di velocità (circa 93 km/h), gli AC75 pesano 6,5 tonnellate e hanno una superficie di 200 metri quadrati. Sono lunghe meno di 23 metri e larghe 16, con la barca che non è vede l’equipaggio muoversi come in passato ma gli uomini a bordo, 8 invece che 11 come nella precedente edizione di America’s Cup, che stanno all’interno di specifici pozzetti. Tra questi ci sono 2 timonieri, 2 trimmer e 4 cyclor, i ciclisti che forniscono energia per i sistemi idraulici. Le barche poi sono capolavori di tecnologia anche dal punto di vista dei materiali, con compositi e carbonio per tenere i pesi contenuti. Nel caso di Luna Rossa, la Silver Bullet italiana è stata concepita dal design team e costruita presso il cantiere Persico Marine di Nembro, coinvolgendo una squadra progettuale di 40 persone nella fase di disegno e sviluppo e ha richiesto oltre 70.000 ore di lavoro da parte di 35 boat builder (tra i tecnici del team e quelli del cantiere). Per la costruzione dello scafo e dei componenti in composito sono stati impiegati circa 3.500 mq di fibra di carbonio pre-impregnato (Delta - Preg). L’AC75 monta un albero alare (costruito dal team a Cagliari) alto 26,5 m con soft wing composta da due rande gemelle, più una vela di prua (fiocco), per una superficie velica totale di circa 220 mq. Le vele sono principalmente in Carbonio e Dyneema e adottano tecnologia 3Di North Sails.
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