Canottieri Comunali in festa. Sono 90 anni di successi
Grande soddisfazione per i risultati sportivi, ma i problemi per la sede preoccupano
Novant’anni, pieni di vita e – problemi di sede permettendo – con un lungo futuro davanti. È il 1934 quando in una baracca di legno posta sull’argine sinistro dell’Arno, dove c’è oggi il ponte Da Verrazzano, nasce il Circolo Dipendenti Comunali che di lì a poco cambierà la denominazione in Circolo Canottieri Comunali Firenze. Fra i fondatori c’è Antonio Vegni, Tonino, un ex timoniere "emigrato" dalla consorella Canottieri Firenze per divergenze con la dirigenza, che si dà un gran daffare per formare un gruppo e dare il via all’attività agonistica.
La società si ingrandisce e nel giro di pochi anni si colloca stabilmente fra le prime d’Italia. Si rimette in piedi anche dopo la seconda guerra mondiale e l’alluvione del 1966 che travolge la sede e distrugge il parco imbarcazioni. Da sempre trampolino di lancio di atleti nelle varie specialità (canoa velocità, discesa, slalom, maratona, polo, dragon boat) vanta un palmarès di assoluto prestigio; dal 1965 ad oggi tre atleti olimpici (i fratelli Andrea e Paolo Salvietti a Montreal 1976, Matteo Bruscoli a Barcellona 1992), 79 medaglie iridate, 582 titoli tricolori e 456 presenze in azzurro. La società dell’attuale presidente Giancarlo Fianchisti e dei tecnici Marco Guazzini (velocità), Ettore Brigo (slalom) e Massimiliano Sizzi (polo) ha brillato negli anni anche con le donne: tre nomi su tutti: le sorelle Stefania e Susanna Cicali e Costanza Bonaccorsi.
Il 2023 è stato un altro anno importante per la società che ha svettato in campo nazionale e internazionale con Matteo Biagini, Niccolò Biondo, Fausto Veggi e Niccolò Bassilichi. Le difficoltà però sono sempre in agguato visto che la permanenza della società nella sede storica di lungarno Ferrucci viene messa in dubbio da presunte problematiche idraulico-urbanistiche essendo ubicata sulle sponde dell’Arno. Il discorso è aperto, c’è da augurarsi una soluzione rapida e favorevole. Anche perché per il 2024 è stato programmato un anno di iniziative e di festeggiamenti.
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