Corsa Neanche il caldo piega Savorani

La ravennate ha vinto ad Abu Dhabi il Campionato Mondiale di Spartan Race, correndo nel deserto 21 chilometri in 3 ore 37 minuti

di Redazione Sport
3 gennaio 2024

Corsa Neanche il caldo piega Savorani

Le dune del deserto, la fatica immensa, il sole di dicembre: ad Abu Dhabi è pur sempre caldo. Nulla di tutto questo ha fermato la ravennate Patrizia Savorani che ha vinto il campionato Mondiale di Spartan Race proprio negli Emirati Arabi, nella sua categoria, quella tra i 40 e 44 anni. E nella distanza più terrificante: i 21 chilometri con un dislivello di 400 metri e i 32 ostacoli previsti dalla competizione, conclusi con l’incredibile tempo di 3 ore e 37 minuti.

La Savorani, classe ’81, infermiera in sala operatoria al Morgagni-Pierantoni di Forlì non è nuova a queste imprese: ha iniziato meno di dieci anni fa a praticare la faticosissima corsa con ostacoli naturali e artificiali e non ha più smesso: per due volte è stata campionessa italiana di Spartan Race, nel 2021 e l’anno successivo. "Avevo iniziato il 2023 con uno stop di cinque mesi per un intervento – racconta la stessa Patrizia Savorani – e avevo quasi deciso di non gareggiare per tutta la stagione sportiva. Poi chi mi segue per la preparazione mi ha convinto a non fermarmi e ho affrontato a giugno l’Europeo senza troppe ambizioni e alla fine mi sono piazzata al quarto posto, sempre nella mia categoria di età, la 40-44 anni. Questo mi ha spinto a lavorare sempre più e alla fine a Cerveteri, all’ultima tappa del campionato italiano, ho conquisto un bellissimo secondo posto. A ottobre mi sentivo davvero in forma: ovviamente continuo ad allenarmi al Crossfit Forlì, gestito dal mio compagno Cristian Pora, a lavorare col preparatore Paolo Capriotti e ad utilizzare le strutture del camp Lupi di Sparta a Cesenatico e così ho deciso di partecipare, quasi all’ultimo momento, al campionato Mondiale di Abu Dhabi a dicembre, cui avevo preso parte anche un anno fa". La forza degli avversari, il deserto, la grande fatica: niente di tutto questo ha spaventato Patrizia Savorani: "Ho affrontato la prova con grande serenità – aggiunge la neo campionessa del Mondo – ovviamente quando si gareggia si vuole sempre vincere ma non avevo aspettative precise, volevo solo fare la mia parte al cento per cento. Non ho trascurato nessun dettaglio: un anno fa avevo un po’ patito il deserto e le sue vastità, e anche l’essere sempre tra le dune sabbiose". "Così per ottenere il massimo delle prestazioni mi sono sottoposta anche all’ipnosi, con Angelo Coffa, e all’agopuntura con Armando Criscuolo. E tutto mi è servito per affrontare al meglio una sfida simile: al traguardo, quando il mio compagno e mio figlio Timothy mi hanno detto che avevo vinto non volevo crederci: è stata davvero una grandissima soddisfazione, anche per come era iniziato l’anno passato e dov’ero dodici mesi fa. E, soprattutto, perché questi campionati del Mondo di Spartan Race, nel deserto degli Emirati, sono una gara unica, con condizioni che non si trovano altrove: vincere ha un sapore davvero particolare".

Ugo Bentivogli

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