"Gema Montecatini: La Rimonta Incompleta al Pala Del Mauro"
Gema Montecatini ha dato vita a un primo tempo abulico, impreciso e poco incisivo, ma è riuscita a rimontare nel secondo tempo. Tuttavia, una volta tornati a -2, una tripla di Verazzo ha chiuso il match. Coach Del Re sottolinea come la pressione abbia influenzato la partita.
Al Pala Del Mauro di Avellino la vera Gema Montecatini si è vista solo nei secondi due quarti. Contro una Del Fes Avellino scorbutica ma ancora appannata dalle scorie di una prima parte di stagione lontana da quelle che erano le aspettative, gli uomini di Del Re hanno dato vita a un primo tempo abulico, impreciso e poco incisivo, chiuso dai padroni di casa sul 40-22.
Poi la grande rimonta del terzo e quarto periodo, completata a metà, perché una volta tornati a -2 i "leoni" termali sono stati ricacciati indietro dalla tripla di Verazzo che ha di fatto chiuso il match. Difficile dire se il ko finale per 65-60 sia frutto più dei meriti dei campani che dei demeriti rossoblù: "Credo che come spesso accade la verità stia nel mezzo – analizza coach Marco Del Re –, i meriti di Avellino ci sono tutti perché hanno giocato una partita tosta, d’altra parte era l’ultima dell’anno e dopo cinque sconfitte di fila era prevedibile che mettessero in campo grinta, aggressività e fisicità per cercare di tornare alla vittoria davanti ai propri tifosi. Ci aspettavamo un approccio del genere da parte dei nostri avversari, purtroppo i nostri venti minuti iniziali sono stati veramente inguardabili, abbiamo provato a rimetterla in piedi nel secondo tempo giocando con coraggio e grande cuore, ci siamo riusciti solo parzialmente perché una volta tornati sotto abbiamo preso un parziale di 6-0 che ci ha un po’ tagliato le gambe. Lì si è decisa la partita perché siamo rimasti a corto di energie fisiche e soprattutto mentali per provare a riprenderla ancora una volta e l’abbiamo lasciata un po’ andare".
La sensazione è che con maggiore continuità nell’arco dei quaranta minuti Gema avrebbe potuto fare il colpaccio e rimanere aggrappata al sogno final four di Coppa Italia, in realtà ancora possibile anche se dell’argomento coach Del Re non ne vuole proprio sentire parlare: "Nel primo tempo non eravamo noi, e il motivo non sta tanto nelle oltre nove ore di viaggio per raggiungere Avellino sotto le feste quanto forse nelle pressioni che ci siamo creati da soli per quanto riguarda il raggiungimento dei primi due posti e la conseguente qualificazione alla Coppa Italia di categoria – sottolinea –; di questo mi dispiace perché nessuno in società lo ha mai individuato come un obiettivo, io stesso continuo a pensare al distacco dal tredicesimo posto, l’ultimo a garantire la salvezza senza playout. Essere in alto in classifica ci dà sicuramente più responsabilità ed è altresì giusto essere ambiziosi, però noi giochiamo molto meglio quando siamo liberi da qualsiasi tipo di pensiero o di calcolo".
Filippo Palazzoni
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