Giovanni Marchetti punta alle Olimpiadi della neve a Milano-Cortina 2026 con lo skeleton
Giovanni Marchetti, ex ostacolista, sogna di qualificarsi per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 nello skeleton.

Giovanni Marchetti, ex ostacolista, sogna di qualificarsi per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 nello skeleton.
Le Olimpiadi della neve, la pista di Cortina. I sogni e le speranze di un ragazzo di 27 anni che si chiama Giovanni Marchetti e che, da alcune stagioni, ha scoperto il fascino dello skeleton. Lo skeleton è quello slittino basso (termini impropri) nel quale l’atleta si sistema, panca a terra, volando con la testa che punta il traguardo. Giovanni faceva atletica e la faceva bene con la Virtus. Poi, però, dopo gli ostacoli ha scoperto il fascino dello skeleton. E in testa si è messo un sogno meraviglioso: staccare il pass per i Giochi di Milano-Cortina 2026. Il problema è che l’Italia avrà due pass e, in maglia azzurra, gli aspiranti alla chiamata sono tre. Sulla carta Giovanni parte di rincorsa. In pratica, vuole giocarsela, alla pari.
Giovanni, dove si trova?
"Sono stato a Cortina".
Cortina vuol dire vacanza?
"No, Cortina vuol dire Giochi Olimpici. Vuol dire 2026. Vuol dire avere una possibilità che mi rende unico o quasi".
Quale possibilità?
"Sperimentare la pista di Cortina".
Quella che stata oggetto di mille dubbi e altrettante discussioni?
"Proprio quella".
Com’è?
"Bella, bellissima".
E lei cos’ha provato?
"Un’emozione indescrivibile. Fino a un mese fa, mancavano ancora due curve. Poi hanno lavorato giorno e notte, per 18 ore. Alternando squadre su squadre. E adesso c’è".
Com’è come pista?
"Molto interessante a livello tecnico. Un mix tra le piste vecchio stampo e quelle più moderne, realizzate in Cina e Corea".
Velocità raggiunta?
"Per il momento i 120 chilometri orari. Ma non credo sia ancora il massimo. Devono migliorare il ghiaccio, capiremo meglio come affrontarla. Ritengo si possano raggiungere anche i 135".
Che effetto le fa?
"Mi dà la carica, dopo tutte le fatiche che ho fatto per arrivare a questo punto".
Ma le Olimpiadi non sono sicure.
"Già, siamo in tre".
Gli altri due?
"Amedeo Bagnis, che è stato vicecampione del mondo. E Mattia Gaspari, che è l’atleta di casa. Anzi, si può dire che la pista sia sul suo giardini casa".
E lei?
"Me la gioco. Alla pari. Si riparte tutti da zero".
Quando si riparte?
"A novembre a Cortina ci sarà proprio una prova di Coppa del Mondo Un test event prima dei Giochi".
Insistiamo: dici Cortina e vengono in mente le vacanze.
"E infatti da piccolo ci sono sempre venuto in vacanza qua. Montagne splendide, da favola. E adesso potrei farci i Giochi".
Cosa farà in questi giorni?
"Tornerò in caserma, a Courmayeur. Ci sono un po’ di questioni burocratiche da sistemare".
E poi?
"Beh, penso ci sarà una settimana di stacco".
Ma il suo programma qual è?
"Tornare a Cortina. C’è un pistino di spinta che è molto simile al tracciato dei Giochi. Voglio provare e riprovare per vedere quello che potrò fare".
Come proseguirà il suo programma?
"Dovrò pianificare, con il mio allenatore, Andrea Gallina. Forse mi allenerò dalle parti di casa sua, tra il Vercellese e il Biellese".
Ma quali altre sensazioni sta provando?
"Un sentimento di gratitudine verso chi ha reso possibile questa emozione che sto provando".
Ovvero?
"Torno a quello che stavo dicendo prima. Un centinaio di persone si sono alternate, nell’ultimo mese, per 18 ore al giorno. Sembrava che la pista dovesse essere solo un sogno. E’ una splendida realtà. Che vorrei avere la possibilità di sperimentare ancora con il mio skeleton".
Magari ai Giochi di Milano-Cortina 2026 per portare Bologna alle Olimpiadi. Giovanni Marchetti, ex ostacolista della Virtus, tuttora primatista di specialità per il club bianconero, vuole provarci.
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