Il maestro di super Gimbo Anche Ciotti è campione
Il riccionese 46enne era stato scelto da Tamberi a marzo come nuovo coach "Partiremo dal sogno mondiali a Budapest" aveva detto: ora il sogno è realtà.
Sono le 21.50 del 22 agosto quando l’americano JuVaughn Harrison tocca l’asticella, la fa cadere e sbaglia dunque il terzo tentativo a 2.38. A Budapest esplode la festa, Gianmarco Tamberi è Campione del Mondo. Nella marea azzurra che ha tifato per Gimbo dalla tribuna c’è una figura chiave nel suo sviluppo tecnico degli ultimi mesi: Giulio Ciotti. Proprio lui, l’ex saltatore, ora tecnico, che è professionalmente legato a Tamberi da pochi mesi e che ha festeggiato con tutta l’Italia un trionfo storico. Riccionese, con un primato personale di 2.31 e nel tempo divenuto responsabile tecnico salti della nazionale italiana.
"Ho preso la decisione di affidarmi a Giulio Ciotti dopo mesi di allenamenti insieme – ha spiegato a inizio marzo Gianmarco Tamberi –. Con lui c’è stata subito sintonia, cercavo una persona che avesse le mie stesse idee, che avesse studiato il mio salto negli anni. Giulio s’è sempre informato molto per capire il mio salto, anche interfacciandosi con mio padre, e questa cosa è venuta fuori negli ultimi mesi". Ciotti è stato sesto saltatore azzurro di sempre, sei volte campione italiano assoluto e argento ai Giochi del Mediterraneo nel 2021, oltre che, nel recente passato, poliziotto penitenziario al "Casetti". Poi è tornato a tempo pieno nelle vesti di tecnico. Ha parlato di "sfida enorme", al momento di aggregarsi ufficialmente al team di Tamberi. Un grande lavoro, peraltro con un super atleta che conosceva già bene. "Mi aspettavo, sì, che lui potesse scegliermi, ma neppure troppo. È un ragazzo che pondera le sue decisioni", ha detto all’avvio di questa avventura. Primo obiettivo, i Mondiali.
E non è andata malissimo, con un pieno di emozioni come solo Gimbo sa regalare, anche al di là del risultato finale. Il flash forward al 22 agosto è da sogno, anche per Ciotti. Per Tamberi un inizio a suonare la batteria per esaltare il pubblico, ma anche una prosecuzione col primo salto sbagliato a 2.25 che cominciava a instillare qualche dubbio. Poi però la gara prosegue, Barshim si mostra tutt’altro che impeccabile e l’azzurro sale prepotentemente di tono. In tribuna Giulio Ciotti reagisce con entusiasmo crescente e la sensazione che il primo tentativo valido a 2.36 possa essere quello decisivo si rivela esatta. All’errore a 2.38 di Harrison ecco la festa italiana, con Gimbo che manca scenograficamente il successivo salto a 2.40 e corre in tribuna a festeggiare col suo gruppo. È oro e Giulio Ciotti l’ha vissuto da vicino. Ha allenato un campione del mondo. Mica male.
Loriano Zannoni
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