La biblioteca sportiva di Bologna intitolata a Olga Cicognani
La biblioteca sportiva del Coni a Bologna è stata intitolata a Olga Cicognani, riconoscendo il suo contributo alla cultura sportiva.
La Dotta e non solo. E’ una delle etichette che le Due Torri si portano dietro. E tra i mille tesori che ci offre Bologna, c’è la biblioteca sportiva del Coni, in via Trattati Comunitari Europei. Un paradiso per chi si occupa di sport, per chi vuole approfondire certe tematiche e consultare magari documenti o riviste introvabili. Ieri mattina, nel Palazzo delle Federazioni, si sono ritrovati in tanti, per una cerimonia tanto semplice quanto toccante. Scoperta una targa, perché la biblioteca, da ieri, porta il nome di Olga Cicognani, la Signora dei libri e delle ricerche, che ha fatto crescere questa struttura.
I primi passi nella vecchia sede Coni di via Barberia, poi il boom nelle sale più ampie e luminose di via Trattati Comunitari Europei. Diciottomila documenti, testi catalogati, riviste, trattati di ginnastica dell’epoca di Emilio Baumann (XIX secolo) e tante chicche che Olga, scomparsa a maggio, aveva raccolto, ordinato e messo a disposizione della comunità.
Così Bologna si è trovata ad avere tra le mani la biblioteca sportiva più fornita ed esaustiva che ci sia nel nostro paese.
Dopo la scomparsa di Olga, il tam tam è stato tanto discreto quanto incessante: tutti volevano che la struttura portasse il suo nome. E il Coni Emilia-Romagna e il suo presidente, Andrea Dondi, sono stati rapidissimi.
In poco tempo la decisione è stata presa. E che fosse una decisione condivisa da una grande maggioranza si è compreso all’ingresso del Palazzo delle Federazioni. Tanta gente. Le parole di Dondi, poi quelle di Giammaria Manghi, capo della segreteria politica della Presidenza della regione Emilia-Romagna. E ancora l’assessora allo sport Roberta Li Calzi: tutti concordi nel definire le qualità di Olga Cicognani. Ci sono il marito Raffaele e il figlio Massimo, tanti amici. Francesco Franceschetti, come governatore del Panathlon, porta altri volumi, ricordando non solo Olga, ma anche chi si mosse per salvare quel patrimonio culturale (Lamberto Vacchi, Andrea Sassoli, Franco Merni, Giuliano Grandi e Stefano Galetti).
Si mescolano sensazioni diverse: la gioia per la riscoperta di un gioiello per la città, la commozione per aver perso una donna che con sorriso ed eleganza aiutava gli studenti di tutta Italia.
Vale per tutti, però, la parola del presidente Dondi: "Qualora la biblioteca dovesse essere spostata, non cambierà mai nome". Il riconoscimento a chi, per tanti anni, ha lavorato con scrupolo e dedizione, per dimostrare che sport e cultura non sono agli antipodil. Ma possono procedere a braccetto.
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