Maldini colpisce ancora: è campione italiano
Tiro a segno L’argento olimpico batte il n.1 del ranking mondiale Monna. "Sentivo la pressione. Ma che bella l’accoglienza dei tifosi"
Capitale dello sport. E’ il titolo che può rivendicare, in questi giorni, Bologna. Fino a domani ci sarà la Coppa Davis di tennis. Ma, fino a domani, in via Agucchi, ci sono anche i campionati italiani di tiro a segno. L’Uits, unione italiana tiro a segno, sta vivendo un momento felice, perché sta raccogliendo i frutti di un grande lavoro che parte da lontano.
E tra coloro che sono partiti da lontano, con il loro carico di entusiasmo e di passione, c’è un ragazzo di 23 anni, che nel poligono di via Agucchi si è formato, prima di spiccare il grande salto verso l’Arma dei Carabinieri. Stiamo parlando di Federico Nilo Maldini che a Parigi, in occasione della prima partecipazione ai Giochi Olimpici, si è messo al collo la medaglia d’argento nella specialità della pistola ad aria compressa a 10 metri.
E Federico Nilo, che abita a Borgo Panigale, era la stella designata di questa rassegna tricolore. Ci teneva Federico Nilo a confermarsi al top davanti agli amici, i colleghi, gli istruttori, i tecnici e i dirigenti con i quali si è formato. Ci teneva a dimostrare di non aver vinto l’argento a Parigi per caso, ma perché, nel corso degli anni, grazie anche all’opportunità offerta dai Carabinieri, ha accettato ore e ore di allenamenti e sacrifici per diventare il migliore.
Federico Nilo si è presentato subito nel migliore dei modi, conquistando l’oro nella pistola dai 50 metri. Che non è la sua specialità, ma gareggiando in casa si è sentito in dovere di fare qualcosa di più. Logico però che il duello più atteso fosse quello della pistola dai 10 metri. Perché da un lato c’era l’argento di Parigi, Federico Nilo, dall’altro il numero uno del ranking mondiale, Paolo Monna. E il duello (tra due amici e due ragazzi che si ammirano e si rispettano) ha regalato mille emozioni, con Federico Nilo che ha dimostrato di essere ancora il più forte. Sua la medaglia d’oro, anche se Monna ha dovuto accontentarsi del secondo posto per 0,4 punti. Un’inezia, insomma, che dimostra però, una volta di più, la freddezza e la determinazione con le quali Maldini si avvicina alle gare.
E nella pistola automatica dai 25 metri, ancora Federico Nilo ha chiuso al sesto posto, non lontano dal podio. "I campionati italiani sono un evento molto importante, ci tenevo tantissimo a far bene in particolare nella mia città, Bologna – le parole di Maldini –. Ho avvertito tanta pressione, ma allo stesso tempo belle sensazioni. C’erano i tifosi, ho fatto molte foto. E’ stato tutto più impegnativo, ma sostanzialmente anche normale".
Federico Nilo non è l’unico bolognese in via Agucchi. Al poligono anche Marco Suppini di Vergato che dopo aver disputato i Giochi di Tokyo (nella carabina) ha saltato quelli di Parigi: la sua rincorsa verso Los Angeles 2028 comincia ora. Tra gli altri ‘bolognesi’ Cristina Magnani, di Ferrara, ma tesserata per il Tiro a Segno Bologna e Martino Gentilini. Entrambi specialisti della pistola e del tiro celere dai 25 metri. Cristina è attesa dai Mondiali Juniores di Lima a fine mese e dalla rassegna iridata universitaria in programma in India a inizio novembre. Poi Jacopo Cappelli, faentino, anche lui è tesserato per il Tsn Bologna e reduce dalla partecipazione alle Paralimpiadi nelle gare di carabina dai 10 e 50 metri.
In via Agucchi, fino a domani, complessivamente 1.400 atleti per oltre duemila prestazioni. Senza dimenticare che l’Uits, che ha lavorato nel migliore dei modi, ha anche organizzato una serata di gara per celebrare gli assi azzurri e i loro successi.
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