Malvina, tra riconoscimenti e futuro. Targa dell’Ausl e stage in Inghilterra
Boxe La difesa del titolo, forse a marzo a Ferrara. Dal 17 nel Regno Unito per allenamenti con Dubois
Orgoglio, emozione, un esempio per tutti. Tre concetti che risuonano all’unisono nell’Aula Magna dell’Ospedale Maggiore dove Pamela Malvina Noutcho Sawa vince ancora.
Niente guantoni questa volta e niente cintura da mostrare al cielo, ma una targa che ne riconosce i meriti, non solo sportivi, ma anche umani perché come hanno voluto ribadire tutti, a partire dal direttore generale Paolo Bordon, la sua figura non è soltanto un motivo di vanto per l’Ausl, ma anche un punto di riferimento per i colleghi che la stimano e tifano per lei. E così per Malvina niente ring questa volta, ma la sua seconda casa ad accoglierla in un abbraccio che di fatto chiude questo 2024 da incorniciare per la pugile infermiera che dopo la cintura EbusSilver al PalaDozza ha fatto sua anche quella europea dei pesi leggeri qualche settimana nell’Unipol Arena deserta per le porte chiuse conseguente all’emergenza alluvione che aveva travolto la città.
"Siamo felici di dare questo riconoscimento formale a Pamela, che è parte integrante dell’azienda e in particolare del Pronto Soccorso – racconta il direttore Bordon –. Ha raggiunto un risultato molto importante e speriamo che questo possa essere un incoraggiamento a proseguire questa carriera molto brillante. Abbiamo apprezzato le sue parole sul ring, il fatto di essere fiera di lavorare nel nostro ospedale e siamo fieri che riesca nonostante le difficoltà a conciliare tutto. Per noi è un esempio di successo e una portatrice di valori".
Presenti anche alcuni suoi colleghi e i responsabili di vari settori come Maria Cristina Berti, coordinatrice degli infermieri del 118, Cristiano Pelati, direttore della integrazione e della continuità assistenziale, Alfonso Romano, coordinatore del Pronto Soccorso e Alessio Bertino, direttore del dipartimento urgenze. A consegnarle la targa Stefania Dal Rio, direttore assistenziale. Tutti concordi sul fatto che la pugile-infermiera sia un esempio e un motivo di grande vanto. E’ toccato poi a Pamela Malvina prendere la parola, con la voce rotta dall’emozione.
"Per me è un privilegio. Quando ho iniziato a fare pugilato in maniera amatoriale andava tutto bene, poi quando mi è stata data la possibilità di farlo in maniera professionistica serviva far combaciare tutto, specialmente il lavoro ed ero un po’ spaventata. Ringrazio colleghi e responsabili che hanno sempre saputo trovare il modo di farmi allenare e combattere, non è scontato".
Per Pamela però il bello deve ancora venire: mandato in archivio il 2024, l’atleta della Bolognina Boxe già prepara il futuro. Dal 17 dicembre sarà in Inghilterra per alcuni giorni per fare sparring con Caroline Dubois anche in vista della difesa volontaria del titolo prevista nei primi mesi del 2025. Lo stesso entourage della Dubois avrebbe voluto una sfida tra le due, ma Malvina farà le cose per gradi.
"Combatterò probabilmente a marzo, stiamo ancora decidendo la data esatta. Sarà a Ferrara. Vedremo cosa succederà e decideremo i prossimi passi".
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