Una stella versiliese brilla alle paralimpiadi. Benedetti, l’uomo che sa parlare ai cavalli
Dietro i successi di Sara Morganti c’è il silenzioso lavoro di un tecnico camaiorese: è lui che facilita l’approccio dell’animale con l’atleta
Sta dietro le quinte. Ma c’è. Una presenza discreta ma sempre puntuale. Una garanzia. Se Sara Morganti, plurimedagliata alle Paralimpiadi – per lei, quella di Parigi, è stata la presenza numero quattro, con gloria e onori più che meritati – è la stella, chi le sta accanto, mixando l’allenamento e la formazione del cavallo, è uno... ‘scudiero’ di rara efficienza ed efficacia. Si chiama Alessandro Benedetti, è di Camaiore. “Un uomo di straordinaria professionalità” sentenzia Claudio Barsuglia, non in veste di comandante della polizia municipale di Camaiore, bensì collega di Alessandro, con il quale condivide la passione e l’affinità elettiva nei confronti del cavallo. “Alessandro sa come ‘parlare’ all’animale, riesce a dosare la preparazione soprattutto con gli atleti paralimpici: quello che ha ottenuto con Sara, al di là del talento e della bravura della ragazza, è straordinario”.
Nel mondo dell’equitazione, Alessandro Benedetti nasce nella zona delle Bocchette in un piccolo maneggio – alle spalle del Centro direzionale, a due passi dall’argine del fiume Camaiore – gestito da una ragazza. “Era un ragazzino curioso, che sentiva il bisogno di imparare. Stare vicino al cavallo, lo rendeva felice” racconta ancora Claudio Barsuglia. Non ci voleva molto a prevedere che quella passione sarebbe diventata qualcosa di più importante: un pezzo della sua vita. Prima da atleta, poi da allenatore, fino l’incontro con Sara Morganti: la chimica fra allenatore e atleta diventa una miscela esplosiva. Soprattutto, una reazione che produce medaglie. Se Parigi è stata una tappa indimenticabile di questa bellissima storia di sport firmata dall’atleta di Barga, per Alessandro Benedetti è stata l’ennesima conferma che le scelte giovanili di dedicarsi a tempo pieno al mondo dell’equitazione, erano state... il cacio sui maccheroni. Insomma, da applausi. Applausi destinati a premiare il lavoro tecnico e psicologico di un uomo che sa parlare ai cavalli, che riesce a dosare parole, gesti e movimenti, per far interagine l’animale con un’atleta paralimpica come Sara. Sentenzia il ‘guru’ Claudio Barsuglia: “Alessandro sprigiona pazienza, fermezza, costanza la capacità nel costruire il rapporto fra la persona e il cavallo e di trasmettere ai suoi allievi la tecnica, ma nell’assoluto rispetto delle capacità dell’animale. Un vero equi-educatore”. Applausi. Per Sara Morganti (è lei la campionessa) e per Alessandro Benedetti che – ricordiamolo – nel 2007 venne premiato dal nostro giornale con l’Oscar Versiliese dello sport.
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