UnipolSai, bis mancato. In finale va San Marino. Frignani: "Il ko brucia. Ma usciamo a testa alta»

Il manager: "Affrontavamo una corazzata superiore in tutti i fondamentali. Sapevamo che per superare l’ostacolo sarebbe servita la perfezione. Mi assumo le mie responsabilità. Questo gruppo ha un futuro importante".

di ALESSANDRO GALLO -
17 agosto 2024
In finale va  San Marino. Frignani: "Il ko brucia. Ma usciamo a testa alta"

Il manager: "Affrontavamo una corazzata superiore in tutti i fondamentali. Sapevamo che per superare l’ostacolo sarebbe servita la perfezione. Mi assumo le mie responsabilità. Questo gruppo ha un futuro importante".

Game Over. San Marino, com’era nelle previsioni della vigilia, anche se nella regular season era arrivato dopo la Fortitudo, si rivela un ostacolo insormontabile. E l’UnipolSai, campione d’Italia in carica, dice addio al sogno di confermarsi al top. E del resto nella lunga storia Fortitudo, datata 1953, i bis tricolori sono stati più che un’eccezione, una rarità. C’erano riusciti solo i ragazzi di Daniele Frignani capaci, tra il 2018 e il 2020, di calare un clamoroso tris. "Zero tituli", per dirla alla Mourinho. Anche se, in questa stagione, non ci sono state e non ci saranno altre opportunità, dal momento che l’Italia ha scelto di non partecipare a una Coppa dei Campioni che continua ad avere una formula discutibile e una Coppa Italia che non ci sarà. Contro San Marino, nelle partite giocate sul Titano, non c’è storia. Così dalla situazione di perfetta parità, 1-1, si passa al 4-1. A San Marino finisce 4-2, 6-1 e 5-2. Con qualche rimpianto legato al terzo confronto. Ma San Marino si mostra più completa e potente. E il manager della Fortitudo, Daniele Frignani, in sella dal 2016, non fatica ad ammettere la superiorità e i meriti dei rivali.

Frignani, la Fortitudo…

"C’è poco da girarci attorno. Siamo stati eliminati. Siamo fuori dai giochi".

Zero titoli. Per lei quasi un’eccezione.

"Era successo anche tre anni fa. Ma in questa stagione c’era solo lo scudetto in palio".

Qual è il bilancio?

"Dobbiamo dividere la stagione in due".

Facciamolo.

"Ottima regular season. Ci è mancato solo l’ultimo successo su Macerata. Se fosse arrivato avremmo chiuso al primo posto, anziché al secondo, e in semifinale ci sarebbe toccata proprio Macerata. Ma cambia poco".

Poi i playoff.

"Benino contro Reggio Emilia. E sapevamo già, prima di affrontare San Marino, che per sperare nella finale sarebbe stato necessario alzare l’asticella. Non ci siamo riusciti".

E San Marino, sconfitta nell’ultimo atto della stagione 2023, è volata in finale.

"C’è andata con merito. San Marino era ed è una corazzata con una straordinaria potenza in battuta. Alla fine hanno giocato meglio di noi, in battuta, al lancio e anche in difesa".

Rimpianti?

"Forse i due eliminati a casa-base in gara-tre. Lì, forse, poteva cambiare qualcosa. Anche a livello di autostima per noi. Niente da fare".

Deluso da qualche giocatore?

"No, le responsabilità sono mie e me le prendo. Se la squadra non ha fatto il salto da qualità dipende dal manager. Quindi dal sottoscritto".

Nessun titolo.

"Già, ma devo dire che ci eravamo abituati bene. Mi spiace solo per un aspetto".

Quale?

"Ripeto, San Marino va in finale con merito. Mi sarebbe piaciuto vincere una partita in trasferta, per riportare la serie al Gianni Falchi. Ecco, questo mi manca".

Vi è mancato un giocatore come Raul Rivero?

"Dal punto di vista affettivo sì. Sapevamo che non sarebbe tornato con noi. Nei primi anni è stata una presenza silenziosa. Poi, passatemi la battuta, è divenuto ingombrante. Ma solo perché ha preso piede nello spogliatoio. Si faceva sentire. E la squadra aveva massima fiducia in lui".

E’ stato a un passo da giocare per San Marino.

"Già, messo ko da un’appendicite. Il dio del baseball ha vegliato perché non si giocasse questa sfida incredibile".

Lei è sotto contratto?

"No, discussione anno per anno. Dovrò vedere il presidente, i dirigenti. Dovremo parlarci".

Punti fermi per il futuro?

"Diversi".

Elenchiamoli.

"Prima di tutto Agretti. E’ cresciuto tanto. Esterno affidabile, bravo come interno, efficace in battuta. Tra i migliori".

Poi?

"L’avevo già detto, Vaglio. Dopo quattro anni di squalifica tornerà a fare la differenza. E’ l’acquisto migliore".

Mettiamoci Crepaldi e Bassani.

"Beh, credo che il bilancio nella partita degli italiani, prima dell’ultimo match, fosse 12 vittorie e 0 sconfitte. Questo perché Pippo e Alex sono incredibili".

Marc Civit?

"Un altro che è cresciuto tanto. Davvero".

E Luis Lugo?

"E’ arrivato in corso d’opera. Ci sono tante valutazioni da fare".

Ma la Fortitudo?

"E’ nel dna di questa società arrivare fino in fondo, sempre. E sarà sempre così".

E lei?

"Ripeto, devo parlare con la società, molto tranquillamente. Adesso sono a Collecchio, al seguito di mia figlia Gaia, 13 anni".

Che fa…

"A forza di accompagnarmi sui diamanti ha iniziato con il softball. E’ reduce da un’esperienza negli Stati Uniti. Quest’anno si è divertita molto di più Gaia".

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