Ai Giardini Margherita il team Campanella trionfa ancora, dopo il torneo femminile. E la 42^ edizione fa segnare un altro enorme successo di pubblico. Playground, storico bis dei Campas. Ma vince tutto l’evento

I Campas vincono entrambi i trofei ai Gardens, facendo la storia. Un'edizione emozionante con finale decisa all'ultimo secondo. Grande successo anche sui social.

di GIOVANNI POGGI -
20 luglio 2024
Playground, storico bis dei Campas. Ma vince tutto l’evento

Playground, storico bis dei Campas. Ma vince tutto l’evento

Vincono i Campas, e fanno la storia. Sì perché soltanto una volta, prima di giovedì, una selezione dei Gardens era riuscita a portare a casa entrambi i trofei, maschile e femminile: Matteiplast Ristorante Alice, era il 2018. Campanella e & Co li hanno eguagliati, celebrando a fine giugno il loro primo oro al torneo Emil Banca Pink superando in finale le Belle Comode e poi giovedì notte piegando i #Sempreminors (92-87), davanti ai circa 4mila festanti assiepati attorno al playground più famoso d’Italia. Molti di questi si erano organizzati per tempo, già verso le 19 (due ore abbondanti prima della palla a due), assicurandosi i posti migliori sulla collinetta, mentre tribune e lato lungo del campo sono stati prese d’assalto poco più tardi. Così anche nell’ultimo atto della 42esima edizione, per delimitare il rettangolo di gioco, ci hanno pensato i presenti, premiati da una gara decisa soltanto negli ultimi secondi dalle giocate dell’Mvp, Flavio Gay, protagonista di un duello a distanza con Lorenzo Bellachioma, altro formidabile bombardiere non solo della finalissima, ma dell’intero torneo.

Un cammino pressoché netto per entrambe e concluso con una sfida inedita, ma non per questo meno intrigante, anzi. Due squadre in missione, soprattutto i Campas, in campo con Beppe Campanella nel cuore, uomo di basket, volto e anima del team, persona d’oro e icona delle minors bolognesi. Da quando la franchigia – o meglio, la famiglia più malata di pallacanestro della città -, qualche anno fa, ha deciso di varcare il portone dei Gardens, lui era una presenza fissa: è stato Enrico, suo figlio, a referto nello staff perché ancora reduce da un infortunio, a sollevare la coppa per papà, che lassù, accanto a Walter, si sarà divertito a vedere i suoi ragazzi in festa. E’ mancato un soffio invece ai #Sempreminors, per scrivere quella che sarebbe stata un’altra bellissima storia dei Gardens, ragazzi uniti da un’amicizia che va avanti da una vita: il basket più frizzante e divertente l’hanno probabilmente espresso loro, con Jack Salvarezza in panchina, ma non è bastato. Ci riproveranno tra un anno, pronti, come i Campas, ad aprire una nuova era.

Tutto è filato liscio, tra novità assolute – su tutte il led gigante a bordo campo, con tanto di kiss-cam come nelle arene NBA – e la gara di schiacciate in memoria dell’indimenticato Andrea Vignoli, ad affiancare 5 settimane intense sul cemento dei Gardens, questa edizione griffati Agenzia Riguzzi, col Billo che ha così potuto chiudere un cerchio, tornando protagonista dopo le tante edizioni vissute da giocatore.

Un evento seguitissimo anche sui social, con oltre 70mila spettatori complessivi che hanno visto la finale in streaming e quasi due milioni di profili che hanno interagito sulle pagine Facebook e Instagram in poco più di un mese, puntando gli occhi sulle migliaia di foto, post e video. Un altro miracolo sul campo dei miracoli, sotto l’attenta regia di Simone Motola, senza il quale tutto ciò non sarebbe possibile.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su