Basket serie B. Adamant, serve ritrovare il miglior Santiago. Superati i problemi alla schiena, ora tocca a lui
Senza Turini, questa squadra sul perimetro ha più che mai bisogno di Ramiro e Marchini per scardinare le difese.
Giornata di vigilia per l’Adamant di coach Benedetto, in campo domani (ore 18) nella prima del 2025 ad Oderzo, per riprendere la strada dei due punti e dare un segnale dopo il ko interno contro Pordenone. In terra trevigiana Ferrara ha ottimi ricordi, lo scorso aprile si giocò l’ultima partita del ‘play-in’ e gli estensi stravinsero col punteggio di 94-65, approfittando di una Oderzo martoriata dagli infortuni.
In generale, sono tre i precedenti tra le due squadre, tutti a favore dei biancazzurri che vorranno fare poker per ritrovare il successo in campionato e cancellare la sconfitta in casa con Pordenone, che tanto male ha fatto all’ambiente.
L’Adamant ha bisogno del miglior Santiago per tornare ad essere pericolosa dal perimetro: considerata l’assenza di Turini, l’argentino e Marchini sono i due principali tiratori a disposizione di Benedetto, che dovrà cercare di trovare qualcosa in più soprattutto dal suo straniero.
Fondamentale che Ramiro torni a posto fisicamente, smaltiti i problemi alla schiena che lo hanno condizionato nell’ultima parte del 2024, per essere quel punto di riferimento sul campo di cui questa squadra ha tanto bisogno.
E un aiuto potrebbe arrivare anche dall’esterno, visto che proprio oggi la famiglia di Santiago sbarcherà in Italia e vi rimarrà fino a fine mese, con l’obiettivo di stare vicino al ragazzo che, alla prima vera esperienza in Europa, ha probabilmente bisogno del conforto dei suoi affetti per ritrovarsi anche mentalmente. L’auspicio è che in questa seconda parte di stagione l’Adamant possa scalare le marce, per tornare quella ammirata soltanto in alcune partite, e arrivare pronta alla seconda fase e ai playoff.
Siamo entrati nell’anno nuovo, ma alla post season manca ancora tanto, per la precisione quattro mesi: da qui al 2 febbraio sei partite di stagione regolare in cui massimizzare il bottino e mettere in cascina più punti possibili, poi dal 16 il via ad un nuovo campionato, un ‘mini girone’ da 12 partite in cui il margine di errore sarà ridottissimo. Ferrara ha bisogno di ritrovare fiducia attraverso la fluidità del proprio gioco.
Jacopo Cavallini
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