Forlì, inizia una stagione di livello stellare. Mai così tante rivali: in 9 per la promozione

La Fortitudo ha già dimostrato il proprio valore in Supercoppa. Ma c’è blasone e talento anche a Pesaro, Brindisi, Cantù, Udine e Verona

di Redazione Sport
24 settembre 2024
La Fortitudo ha già dimostrato il proprio valore in Supercoppa. Ma c’è blasone e talento anche a Pesaro, Brindisi, Cantù, Udine e Verona

La Fortitudo ha già dimostrato il proprio valore in Supercoppa. Ma c’è blasone e talento anche a Pesaro, Brindisi, Cantù, Udine e Verona

Nella semifinale di Supercoppa, la Pallacanestro 2.015 si è imbattuta nel primo passo falso contro una diretta rivale per le zone di alta classifica. La Fortitudo Bologna, poi vincitrice del trofeo, pur priva di Aradori e Panni, si è dimostrata un ostacolo insormontabile. Kenny Gabriel e Fabio Mian (miglior giocatore della manifestazione con 29 punti in finale) sono esempi di rinforzi di peso. Oltre a Marco Cusin e Gherardo Sabatini.

Per Forlì nulla di particolarmente preoccupante, ma il ko deve anche fare alzare ulteriormente le antenne in viale Corridoni. Perché il livello della stagione che scatta domenica è estremamente elevato e l’incrocio del Modigliani Forum di Livorno non ha fatto altro che confermare la quantità e la qualità delle pretendenti alla promozione.

Detto della Fortitudo e di Forlì, ci sono due compagini che entrano di diritto nel novero delle big: Brindisi e Pesaro, fresche di retrocessione dalla massima serie, proveranno immediatamente a farvi ritorno. Testimonianza ne sono i roster affidati a due allenatori esperti come Piero Bucchi e Pino Sacripanti. In Puglia sono finiti Ogden (ex Fortitudo), Vildera (Trieste), De Vico (Torino), Radonjic (Forlì). E cosa dire di Pesaro che si è aggiudicata il miglior giocatore dell’ultima finale con Trapani, Matteo Imbrò, così come Simone Zanotti, Quirino De Laurentiis ed Eric Lombardi sotto le plance, nonché Lorenzo Bucarelli tra gli esterni. L’Unieuro, dal canto suo, può comunque già vantare lo scalpo dei marchigiani, superati in semifinale al Memorial Bortoluzzi.

Tra le ‘grandi’ dello scorso anno, poi, le conferme per la prima fascia del campionato sono rappresentate dalle ‘solite’ Cantù e Udine. Anche in questo caso, i roster consegnati a Nicola Brienza ed Adriano Vertemati sono di rango, con americani di comprovata affidabilità. Basti citare per Cantù il duo McGee-Grant Basile e un gruppo di italiani di estro e talento: tra gli esterni Andrea De Nicolao, Riccardo Moraschini, l’ex Forlì Fabio Valentini, ma anche Matteo Piccoli. Sotto, sono arrivati Burns e Possamai.

Lunghissima Udine, che ha puntato sugli ex forlivesi Xavier Johnson e Davide Bruttini tra i lunghi, tra i quali spicca Giovanni Pini e Matteo Da Rosa. E che dire degli esterni Caroti, Alibegovic e Ambrosin...

Reduce dalle Final 4 è anche Orzinuovi, che ha dimostrato la propria forza dopo il ‘trasferimento’ da Treviglio e il ‘sacco’ del roster di Torino (con coach Ciani anche Guariglia, Pepe, Vencato...) più l’ex Verona Gabe Devoe. Proprio Verona proverà a tornare in A1 dopo due stagioni: il colpo Usa Jacob Pullen è andato a unirsi a Jalen Cannon, mentre Mattia Palumbo arricchisce la colonia di ex forlivesi Lorenzo Penna e Giulio Gazzotti.

E guai a dimenticare Rimini, forse più indietro (è arrivata terza al torneo di Modena con Forlì seconda), rallentata dal forfait di Robert Johnson, sostituito però in cabina di regia da Gerald Robinson. Non l’unico colpo a sensazione, visto che in estate coach Sandro Dell’Agnello ha ritrovato Pierpaolo Marini.

Insomma, in totale fanno ben nove squadre (ma attenzione alle varie Rieti e Torino pronte ad inserirsi) che lotteranno per i primissimi posti della classifica. In una situazione estremamente liquida e davvero aperta ad ogni esito.

Simone Casadei

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