Forlì, Parravicini tra la ‘sua’ Nardò e il futuro: "Li conosco, domani dobbiamo stare attenti"
Il 23enne ha giocato in Puglia due stagioni e avverte: "Per loro è un momento duro ma i miei ex compagni Stewart e Iannuzzi sono al top"

Il 23enne ha giocato in Puglia due stagioni e avverte: "Per loro è un momento duro ma i miei ex compagni Stewart e Iannuzzi sono al top"
Matteo Parravicini affronterà domani sera Nardò, sua ex squadra e prossima avversaria della Pallacanestro 2.015 in trasferta al Pala San Giuseppe di Lecce. Il 23enne playmaker varesino ha infatti militato nella formazione salentina nelle ultime due stagioni, prima di arrivare a Forlì nell’estate scorsa per iniziare un percorso di crescita e con una pressione maggiore rispetto al passato. Parravicini a Nardò viaggiava a quasi 10 punti a partita e ha contribuito alla salvezza dei pugliesi.
Parravicini, partiamo dalla sua esperienza in Puglia. "A Nardò si respira un ambiente familiare, con una società solida e seria, in cui mi sono sentito coccolato. I tifosi che seguono il basket non sono molto numerosi, ma sono attaccati alla squadra e riescono a creare un clima caldo al palasport".
Che partita sarà quella contro Antonio Iannuzzi e compagni? "Sicuramente un match complicato e difficile, con una trasferta lunga. Fra l’altro hanno cambiato recentemente l’allenatore con l’arrivo di Matteo Mecacci e vengono da un periodo non semplice con 8 sconfitte negli ultimi 9 incontri. Cercheranno quindi una vittoria per rilanciarsi".
Come sono cambiati rispetto alla sua ultima stagione? "Hanno un roster completo in cui sono rimasti tre elementi dallo scorso campionato. Il capitano Antonio Iannuzzi, Lazar Nikolic e Wayne Stewart: atleti di talento con cui ho giocato insieme, che potrebbero tranquillamente vestire le maglie di qualsiasi compagine del torneo. Sono rimasto in contatto con loro e in particolare di Iannuzzi e Stewart ho ottimi ricordi: non sono stati solamente compagni di squadra, ma anche amici".
Che campionato è stato fino ad ora quello di Forlì? "Un buon cammino in un torneo difficile ed equilibrato, disputando alcune partite positive e altre un po’ meno, ma la classifica è corta e, nel complesso, ci sorride".
Come giudica la sua crescita personale? "Sono arrivato in una piazza esigente, ma sono motivato e fiducioso per il prossimo futuro. Vivo questo periodo con entusiasmo e di natura sono ottimista. Per me Forlì significa comunque uno step in più nel mio percorso di crescita professionale e personale".
Vi ha condizionato l’infortunio dell’americano Shawn Dawson: presto la società dovrà capire se è pronto o meno per tornare in campo. Che idea si è fatto di lui? Meglio proseguire con Dawson o con Perkovic? "Ho visto poco Shawn a causa dell’infortunio, ma è un atleta prestante e un elemento che ci manca. Toni ha altre caratteristiche fisiche e tecniche e sta dando il suo contributo".
L’americano Demonte Harper, invece, ha alternato buone prestazioni ad altre opache. "A mio parere è un giocatore molto utile alla squadra e anche nell’ultima partita vinta contro Vigevano ha messo sul parquet buone soluzioni sia in attacco che in difesa. È un elemento importante per il gruppo e farà valere la sua tecnica e il suo talento".
Come si trova in città e come trascorre il tempo libero? "A Forlì sto veramente bene, la qualità della vita è buona e mi piace molto camminare all’aria aperta e coltivare la mia passione per la lettura".
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